Tecnologia e innovazione
1 Aprile 2021

Non solo scuola, sanità e lavoro: la realtà virtuale ha le potenzialità per diventare la più grande alleata del tuo benessere psicofisico. 

Sedute di psicoterapia via Skype, supporto psicologico tramite app, lezioni di meditazione guidata rigorosamente online: il web è un alleato sempre più prezioso per la nostra salute mentale e per il benessere psicofisico. Se abbattessimo la quarta parete dell’internetInternet La parola nasce dalla fusione dei termini inglesi International e Net, ossia rete internazionale. Con questo termine si indica la rete informatica mondiale alla quale gli utenti di tutto il mondo possono accedere mediante un calcolatore (o computer) per trasmettere e condividere dati e informazioni. e tutte le attività sopra descritte non avvenissero più con la mediazione di uno schermo ma in un ambiente che possiamo esplorare e percepire? Questo scenario potrebbe diventare esperienza comune molto prima di quanto pensiamo. 

Non solo intrattenimento: la realtà virtuale potrebbe essere il mezzo attraverso cui prenderci cura del nostro benessere mentale e gestire al meglio lo stress. Negli ultimi anni stiamo riscoprendo le potenzialità di virtual reality e augmented reality in ambiti aziendali o di formazione. Alcune aziende le utilizzano per il training del personale in caso di incendio o pericolo, scuole e musei ne fanno uso per rendere la didattica più interattiva, la sanità per addestrare il personale medico prima di interventi complessi. 

È finalmente arrivato il momento di liberare la realtà virtuale dai pregiudizi che la vedono quasi come una tecnologia utopica e renderla parte integrante delle nostre vite e del nostro benessere.

Realtà virtuale e realtà aumentataRealtà aumentata Una forma di realtà virtuale nella quale elementi informativi generati da un elaboratore vengono sovrapposti alla scena reale percepita da uno spettatore. Applicazioni basate sulla realtà aumentata presuppongono l’utilizzo di occhiali speciali o di dispositivi dotati di telecamera come uno smartphone, così da sovrapporre all’immagine della realtà figure, didascalie, diagrammi. Esempi sono applicazioni che disegnano il profilo delle costellazioni inquadrando le stelle nel cielo notturno, o giochi che immergono i personaggi nell’ambiente quotidiano, simulatori di arredamento per visualizzare mobili all’interno di abitazioni vuote, ecc. come alleati del benessere psicofisico grazie alla banda ultra larga:

Covid-19 e stress, le necessità di una società comunicativa

La crescita esponenziale dei servizi digitali a seguito della pandemia di Covid-19 ha messo sì in evidenza le potenzialità di internet ma allo stesso tempo ci ha fatto riscoprire necessità che credevamo sopite o che a lungo avevamo dato per scontate. Poter proseguire le proprie attività anche da remoto senza pagarne lo scotto in termini economici è di certo una conquista ma è importante che non sfoci in un totale isolamento.

A questo proposito, la semplice connessione digitale non basta, ed entrano in campo tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata, alleate inaspettate del nostro benessere psicologico

La realtà virtuale per il trattamento di ansia, stress e fobie

A onor del vero, applicazioni terapeutiche di queste tecnologie esistono già da tempo, anche se in forma sperimentale, spesso poco conosciute. Un impiego interessante della realtà virtuale è quello per l’esposizione progressiva nel trattamento di alcune forme d’ansia

L’aracnofobia, una delle fobie più popolari, potrà ora essere trattata in un ambiente sicuro e protetto in cui far interagire il paziente con uno o più ragni – realistici ma non reali – sotto la supervisione del terapeuta. Idem per un caso di ansia sociale: il soggetto potrà immergersi in un ambiente virtuale in cui interagire con una simulazione, in maniera controllata, e imparare un passo alla volta a gestire i propri trigger. 

Ma non finisce qui: esistono da diverso tempo progetti ancora più complessi per il trattamento di sindromi come il disturbo post traumatico da stress o il disturbo ossessivo-compulsivo. 

Un paper dell’Institute for Creative Technology della University of Southern California descrive nel dettaglio un progetto di interazione dei soldati veterani con ambienti virtuali per imparare a gestire in sicurezza le situazioni che generano stress da disturbo post-traumatico. Notevole è il fatto che questo studio risale al 2005: i progressi fatti dalla realtà virtuale da allora sono stati così impressionanti che viene naturale pensare alle possibili applicazioni attuali.

Il grande vantaggio dell’interazione con un ambiente virtuale è, infatti, la sua immersività, ovvero la capacità di sembrare reale. Senza lo schermo a far da barriera è più semplice trarre in inganno il cervello e convincerlo per qualche minuto di essere davvero altrove. Questo rende l’esperienza molto più tangibile, efficace e appagante, il tutto in assoluta sicurezza.

“Covid Feel Good”, un progetto tutto italiano

Esiste già, nel nostro Paese, un progetto di auto-aiuto che fa uso della realtà virtuale: Covid Feel Good. Si tratta di un’esperienza immersiva, della durata di sette giorni, realizzata allo scopo di calmare la mente, ridurre lo stress e alleviare gli stati d’ansia. Per poterne usufruire bisogna equipaggiarsi di un visore o di un casco per la VR. Collegandosi a uno specifico link è possibile esplorare un luogo denominato “il giardino segreto” e lavorare ogni giorno su un obiettivo diverso. 

Questa è solo una delle tante applicazioni della realtà virtuale in ambito di benessere psicofisico. 

Realtà virtuale e banda ultra larga: un binomio necessario

Perché l’esperienza virtuale sia il più possibile verosimile, è necessario che la trasmissione e la ricezione dei dati all’interno della simulazione avvenga in tempo reale. Una simulazione poco fluida, penalizzata dalla reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. (lag) che risponde con lentezza ai nostri input può vanificare l’utilità di queste tecnologie in un ambito delicato come quello della salute mentale. 

Anche per questo motivo, noi di Open Fiber stiamo procedendo senza sosta per consentire al maggior numero di abitazioni possibile di usufruire delle connessioni a banda ultra larga. Una connessione in fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”. come la nostra, che arriva fino al modem di casa tua, è l’unica soluzione in grado di farti navigare fino a 1 Gbps sia in downloadDownload Azione di scaricare o prelevare dei dati dalla rete. che in uploadUpload Caricare dati in rete.

Che aspetti? Unisciti anche tu alla community digitale e comincia a usufruire dei nostri servizi di connessione ultra broadband. La tua salute psicofisica ringrazierà.


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