23 Gennaio 2020

Nei prossimi sei mesi, previsti gli ultimi interventi per completare la copertura della città patrimonio Unesco. Investimento di Open Fiber superiore ai 40 milioni di euro

Venezia, 23 gennaio 2020 – Entro il mese di giugno 2020, più di 120mila case della città di Venezia saranno collegate da Open Fiber in modalità FTTHFTTH "Fiber to the Home" è la tecnologia che collega i POP, siti nelle centrali, alle unità immobiliari degli utenti finali con la fibra ottica. (Fiber To The Home, fibra fino a casa), tecnologia che abilita tutti i servizi di ultima generazione e le più moderne applicazioni Smart City. Per raggiungere questo obiettivo, il Comune di Venezia ha siglato il rinnovo della convenzione con Open Fiber per ulteriori 6 mesi: oggi sono già più di 110mila le unità immobiliari cablate tra il centro storico e la terraferma, gli interventi ancora in corso serviranno a terminare i collegamenti di tutte le abitazioni alla reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. a banda ultra larga, che si estende complessivamente per oltre 1000 chilometri su tutto il territorio veneziano, con un totale di circa 2000 chilometri di cavi in fibra stesi per traghettare la Serenissima verso la rivoluzione digitale.

Il piano di sviluppo che Open Fiber sta ultimando a Venezia, una delle città pioniere del progetto, vale oltre 40 milioni di euro: in virtù di un’urbanistica e di un patrimonio artistico unici al mondo, l’attenzione sui lavori è stata nel corso di questi anni particolarmente elevata. In media sui cantieri di Open Fiber a Venezia sono state impiegate più di 150 persone all’anno, tra progettisti, operai specializzati e giuntisti.

L’infrastruttura interamente in fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”. è stata realizzata, in accordo con gli uffici del Comune, mediante il riutilizzo di reti esistenti (aeree o interrate) per circa il 90% del progetto: le attività di scavo, comunque a basso impatto ambientale, hanno riguardato quasi esclusivamente Mestre e la terraferma, mentre per il centro storico sono state adottate tecniche di lavorazione ad hoc, compresa la posa subacquea dei cavi, come quella realizzata nel Canale della Giudecca, che ha consentito il cablaggio dei quartieri situati nel cuore della Laguna di Venezia.

“Venezia è stata tra le prime cinque città italiane – ha affermato il consigliere con delega alle Smart city Luca Battistella – ad aderire nel 2016 a questo grande progetto che realizza un’importante infrastruttura digitale per il nostro territorio. Un’opera che cambia anche il concetto di divisione tra centro e periferia perché i cittadini si sentiranno al centro di un’estesa rete di città che viaggia veloce su queste nuove infrastrutture digitali. Una modalità che Venezia già vive, vista la disponibilità, per gli utenti, di poter accedere a oltre settanta servizi online di diversa tipologia erogati dagli uffici comunali: dai certificati di famiglia all’iscrizione nelle scuole”.

Per la realizzazione della rete cablata è stato importante il ruolo di Venis, come sottolineato dall’amministratore unico Paolo Bettio. “Ci siamo posti come facilitatori nella realizzazione dei lavori, – ha spiegato Bettio – con l’obiettivo di agevolare gli operatori nello svolgimento e nell’avanzamento delle opere. Lo scopo, anche su richiesta dell’Amministrazione, era quello di procedere veloci alla realizzazione del progetto”.

“Il piano di sviluppo è oramai alle battute finali – ha sottolineato Federico Cariali, Regional Manager del Veneto per Open Fiber –, è motivo di grande orgoglio per noi portare la nostra rete FTTH a Venezia: siamo convinti che questa infrastruttura possa dare un concreto impulso alla rivoluzione digitale di cui questo territorio ha fortemente bisogno, ed è per questo che Open Fiber ha sostenuto un investimento da oltre 40 milioni di euro. Grazie alle tecnologie abilitate dalla banda ultra larga, sarà possibile sviluppare servizi ad alto contenuto innovativo di cui possano beneficiare tutti i cittadini. Dalle piattaforme di monitoraggio ambientale, sempre più indispensabili per preservare il patrimonio artistico e culturale della città di Venezia, ai servizi come la telemedicina, la domoticaDomotica La domotica (dalla contrazione dell’unione tra la parola latina “domus” (casa) e il sostantivo “automatica”) è la disciplina che studia le tecnologie atte a migliorare la qualità della vita in casa e ad automatizzare quanto più possibile la sua gestione. Necessita di un approccio fortemente interdisciplinare dal momento che combina architettura, ingegneria edile ed energetica, elettronica, informatica e telecomunicazioni. La domotica permette la costruzione di una casa intelligente (smart house) dove, ad esempio, accensione delle luci, apertura di porte e tapparelle, gestione della climatizzazione, sistemi di sicurezza e sistemi di comunicazione dialogano all’interno o verso l’esterno, anche attraverso telefoni cellulari, smartphone e rete internet., lo streaming online in HD o in 4K: i vantaggi di una connessione fino a 1 GigabitGigabit Il Gigabit è l’unità di misura che rappresenta un miliardo di bit e viene abbreviata con la sigla Gbit o Gb. Questa unità di misura è spesso utilizzata, assieme al megabit ed al kilobit, in rapporto al tempo (in secondi) per il calcolo della velocità di trasmissione di segnali digitali, usata soprattutto per calcolare la velocità di un dato in download. Al giorno d’oggi, il Gbit/s è una unità di misura molto usata per indicare la velocità di trasmissione dati nelle reti informatiche. al secondo sono già una realtà per gran parte della cittadinanza, entro giugno lo saranno per tutte le oltre 120mila unità immobiliari del progetto”.

I lavori di Open Fiber sono sostanzialmente conclusi nei sestieri (Cannaregio, Castello, Dorsoduro, Santa Croce, San Marco e San Polo) e nella Giudecca, mentre in alcune aree di Mestre e Marghera proseguiranno in questi mesi gli ultimi interventi di collegamento agli edifici, ed è programmata la fase finale dei ripristini definitivi nelle strade della città interessate dai lavori di posa della nuova infrastruttura. Nell’ambito del progetto, Open Fiber, in collaborazione con la municipalizzata Venis, ha anche provveduto a raggiungere con la fibra ultraveloce quasi 30 scuole della città.

“Realizzare una rete interamente in fibra ottica di circa 1100 km, in una delle città più ricche di storia al mondo, non è stato semplice – ha spiegato il field manager di Open Fiber per la città di Venezia, Matteo Carli – ma grazie alla proficua collaborazione con l’Amministrazione, gli uffici tecnici del Comune, le municipalizzate Insula e Venis, e tutti gli enti coinvolti nel progetto, siamo riusciti a vincere questa sfida. Il piano non è terminato, ma manca davvero poco: chiediamo ai cittadini (soprattutto a quelli della terraferma, dove si concentreranno gli ultimi interventi) ancora un po’ di pazienza per i nostri cantieri perché presto consegneremo alla città un’infrastruttura di rete moderna, all’avanguardia e “a prova di futuro’”.

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