Termini processo cablaggio
FTTH in pillole
6 Luglio 2022

PCNPCN Il PCN, ossia il Punto Di Consegna Neutro, rappresenta il nodo della rete che consente a tutti gli Operatori di accedere alle infrastrutture realizzate dai Concessionari come Open Fiber. In ciascun PCN terminano tutte le fibre posate nell’area del Comune di riferimento, utilizzate per portare la connessione a banda ultra larga gli utenti., POPPOP Il POP, "Point of Presence", è localizzato presso le Cabine Primarie di Enel, ma non solo; agisce anche come meet-me-room per gli Operatori. Contiene gli apparati OLT di ciascun Operatore, nonché il sistema di monitoraggio OTDR., PFSPFS Il PFS è il nodo presso il quale avvengono il secondo livello di splitting e le permutazioni delle linee cliente sui vari Operatori., quanto a fondo conosci la fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”.? Ecco un breve glossario per comprendere i termini più comuni. 

PCN, POP, PFS: utilizzare sigle e acronimi è senza dubbio un modo utile per risparmiare tempo e veicolare concetti in maniera rapida quando si parla di un argomento tecnico insieme a un addetto ai lavori. Ma, per un utente non esperto, cercare di decifrare tutti i codici di uso comune quando prova a documentarsi su un argomento potrebbe essere disorientante. Niente panico: abbiamo realizzato una rapida guida con tutti i termini da conoscere per comprendere il mondo della fibra ottica. Ecco quali sono le sigle e le parole da conoscere per sentirti un vero esperto:

Fibra ottica: i termini da conoscere

Borchia otticaBorchia ottica La borchia ottica è un elemento passivo posto all’interno dell’unità immobiliare che definisce il punto di terminazione della fibra ottica utilizzata per il rilegamento dell’UI alla rete di accesso Open Fiber. La borchia è collegata all’ONT (Optical Network Termination) e al router, per mezzo dei quali l’utente potrà usufruire di tutti i servizi di connettività in fibra ottica.

È un elemento studiato per l’installazione nelle abitazioni che ci permette di portare la banda ultra larga fino al modem dentro la tua unità immobiliare. Quando richiedi l’attivazione di un abbonamento ai servizi di connettività a banda ultra larga, un nostro tecnico è inviato a casa tua per un rapido intervento di installazione e collaudo: la borchia ottica viene posata proprio in questa occasione. Si tratta di un dispositivo di piccole dimensioni, una scatolina bianca simile a un termostato, che viene installato su una parete nel punto più vicino all’infrastruttura esistente. Il modem/routerRouter È un dispositivo di rete che instrada pacchetti di dati tra reti diverse o tra sottoreti di una stessa rete. I grandi router dei carrier stabiliscono i percorsi di traffico sulle dorsali internet, i più familiari router casalinghi si limitano a scambiare pacchetti tra la rete domestica e quella dell’Operatore, che a sua volta sfocia nella internet mondiale. viene poi collegato direttamente alla borchia stessa per permetterti di viaggiare ad una velocità che arriva fino a 10Gbps.

FTTCFTTC Fiber To The Cabinet (FTTC) indica un'architettura di rete costituita in parte da un cavo ADSL in rame e in parte da un cavo in fibra ottica. Il primo percorre la tratta più breve connettendo il modem dell’utente all’armadio ripartilinea, il secondo, quello in fibra, completa il percorso arrivando fino alla centrale.

L’acronimo sta per Fiber to the Cabinet, una delle architetture di reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. per la fibra ottica. Nello specifico, la sigla FTTC identifica le connessioni miste fibra/rame, poiché il collegamento in fibra ottica copre solo il tratto dalla centrale di trasmissione all’armadio stradale, una struttura posizionata lungo una strada. 

La parte finale del collegamento, quella dall’armadio stradale all’edificio, avviene con un cavo in rame, con le dispersioni e le limitazioni che ne conseguono. Una connessione FTTC, in condizioni ottimali, può raggiungere i 200 Mbps. 

FTTHFTTH "Fiber to the Home" è la tecnologia che collega i POP, siti nelle centrali, alle unità immobiliari degli utenti finali con la fibra ottica.

Fiber to the Home è l’architettura di rete della nostra infrastruttura in fibra ottica. Nelle reti FTTH il collegamento dalla centrale di trasmissione ai singoli edifici è realizzato in fibra ottica, senza alcun tratto in rame. Questo permette di garantire le prestazioni più elevate, senza dispersioni o perdite di segnale. La rete FTTH di Open Fiber è in grado di supportare una velocità che arriva fino a 10Gbps.

FWAFWA Noto anche come "Wireless Local Loop" (WLL), l'FWA indica l’uso di soluzioni radio per coprire l’ultimo miglio verso le unità immobiliari disperse in zone a scarsissima densità di popolazione. Un’antenna principale, collegata tipicamente alla rete tramite fibra ottica, copre un territorio più o meno vasto dove su ciascuna unità immobiliare viene montata una antenna dotata di un apparato che trasforma il segnale radio e consente il collegamento della CPE (Customer Premises Equipment), il dispositivo elettronico utilizzato come terminale lato utente.

Fixed WirelessWireless Sono connessioni che utilizzano sistemi di trasmissione “senza fili” per connettere il dispositivo dell’utente alla rete. Tipici esempi sono 3G, 4G, Wi-Fi, WiMax. Access è una delle tecnologie che permettono di portare la banda ultra larga nelle aree in cui la conformazione del territorio risulta particolarmente problematica e non consente la posa dei cavi con le tecniche tradizionali. Con l’FWA creiamo un ponte che trasmette il segnale via radio consentendo la connessione delle singole abitazioni all’infrastruttura di rete ottica grazie a due antenne cablate e posizionate agli estremi del collegamento stesso. 

Gbps/Mbps

GigabitGigabit Il Gigabit è l’unità di misura che rappresenta un miliardo di bit e viene abbreviata con la sigla Gbit o Gb. Questa unità di misura è spesso utilizzata, assieme al megabit ed al kilobit, in rapporto al tempo (in secondi) per il calcolo della velocità di trasmissione di segnali digitali, usata soprattutto per calcolare la velocità di un dato in download. Al giorno d’oggi, il Gbit/s è una unità di misura molto usata per indicare la velocità di trasmissione dati nelle reti informatiche. per secondo/MegabitMegabit Unità di misura pari a un milione di bit, usata per specificare la velocità di trasmissione delle reti informatiche: Mb al secondo (Mb/s). Da non confondere con il Megabyte (MB), un milione di byte, ciascuno composto da 8 bit. Un Megabyte è otto volte più grande di un Megabit. Per trasmettere 1 Megabyte alla velocità di 1 Megabit occorrono 8 secondi. per secondo. Le velocità di trasmissione delle connessioni internetInternet La parola nasce dalla fusione dei termini inglesi International e Net, ossia rete internazionale. Con questo termine si indica la rete informatica mondiale alla quale gli utenti di tutto il mondo possono accedere mediante un calcolatore (o computer) per trasmettere e condividere dati e informazioni. vengono identificate sulla base di quanti dati riescono a trasmettere in un secondo di tempo. Una rete che viaggia a 1Gbps è in grado di trasmettere un intero Gigabit, cioè un miliardo di bit, di dati in un secondo. Un Megabit, come è facile immaginare, corrisponde invece a un milione di bit. 

Attenzione, però, a non confondere Gigabit con Gigabyte e Megabit con Megabyte. Un byte (unità di misura utilizzata generalmente per indicare le dimensioni di un file) corrisponde a 8 bit, quindi un Gigabyte è l’equivalente di 8 Gigabit e un Megabyte di 8 Megabit. Di conseguenza, con una velocità di trasmissione di 1Gbps, sono necessari 8 secondi per trasmettere un Gigabyte di dati. 

GPONGPON Acronimo di Gigabit Passive Optical Network è una tecnologia d’accesso attiva per la fornitura di connettività su infrastrutture PON FTTH. Si definisce attiva in quanto viene implementata utilizzando elementi di rete attivi quali OLT, in centrale, e ONT, nelle case degli utenti. L’infrastruttura di rete sottostante è invece passiva (Passive Optical Network) perché impiega esclusivamente elementi che non necessitano di alimentazione, come gli splitter che permettono di separare la fibra ottica in molteplici collegamenti che si diramano verso i diversi edifici riducendo la quantità di fibra ottica e di apparecchiature di rete necessarie. La tecnologia GPON fornisce un’ampiezza di banda senza precedenti (fino a 2,5 Gb/s di velocità in downstream e 1,25 Gbps in upstream) e una maggiore distanza dalla centrale, consentendo ai provider di servizi di abilitare applicazioni a uso intensivo di larghezza di banda.

L’acronimo sta per Gigabit Passive Optical Network e identifica uno degli standard PONPON È l’acronimo di Passive Optical Network, ossia rete ottica passiva, che descrive tutte le tipologie di reti ottiche che non hanno apparati attivi tra punto iniziale e punto finale. Una tipologia di queste è quella utilizzata per portare il collegamento in fibra ottica all'utenza finale mediante un'architettura di tipo punto-multipunto che consente di usare una singola fibra ottica per raggiungere più destinatari, mediante splitter ottici non alimentati. utilizzati attualmente per la fibra ottica. Il termine Passive sta ad indicare che la rete ottica di distribuzione non è alimentata da corrente elettrica – è quindi passiva e la distribuzione avviene esclusivamente con l’utilizzo di apparati ottici, splitterSplitter Noto anche come splitter ottico, è un dispositivo passivo (ossia che non necessita di alimentazione) utilizzato nella tecnologia PON  atto a smistare e combinare l’energia delle onde luminose. Lo splitter si occupa della replicazione del segnale ottico proveniente da una fibra, verso un numero predefinito di altre fibre (splitter 1 a 8, 1 a 4 e così via) e combina i segnali ottici provenienti dai diversi client. e giunti– mentre Gigabit si riferisce alla quantità di informazioni che è in grado di trasportare nell’unità di tempo. La rete di Open Fiber è realizzata con tecnologia ottica in grado di supportare la rete GPON.

Punto-Multipunto

È così definita la struttura di una rete passiva come la nostra. Si tratta, fondamentalmente, di una struttura ad albero, dove i vari operatori condividono le risorse ottiche di concentrazione, mentre il collegamento con l’utente finale è costituito da una fibra ottica dedicata. La rete è disseminata di armadi di permutazione, detti PFS, che permettono di collegare i clienti con gli Operatori scelti. 

OLTOLT È l’acronimo di Optical Line Terminal, ossia terminale di linea ottica. L'OLT ha la funzione di consegnare i dati al cliente finale e viene utilizzato per collegare linee di tronco in fibra ottica. Svolge due funzioni essenziali: per l'upstream, completa l'accesso a monte della rete PON ; per il downstream, invia e distribuisce i dati acquisiti a tutti i dispositivi terminali./ONT

Si tratta di due tipi di apparati presenti all’interno delle strutture punto-multipunto. I cosiddetti punti sono denominati OLT, cioè Optical LineTerminal. Gli OLT sono apparati degli operatori che generalmente si trovano nella centrale locale. I multipunto, invece, prendono il nome di ONT, Optical Network Unit, e sono dispositivi installati all’interno dei singoli edifici, ad esempio un modem DSL, in grado di ricevere e decodificare il segnale ottico in entrata per trasmetterlo al router.

PCN

È l’acronimo di Punto di Consegna Neutro. I PCN sono punti della rete che forniscono accesso alle nostre infrastrutture da parte di tutti gli Operatori che intendono vendere i servizi agli utenti finali. Ogni aggregato di Comuni confluisce in un PCN e da lì viene collegato alla nostra rete di trasporto.

PFPPFP Il PFP è il nodo presso il quale avviene il primo livello di splitting./PFS/CNO

Gli acronimi stanno per Punto di Flessibilità Primario,  Punto di Flessibilità Secondario e Centro Nodale Ottico. Il PFP è il nodo presso il quale avviene il primo livello di splitting della nostra rete, mentre presso il PFS/CNO avvengono il secondo livello di splitting e le permutazioni delle linee cliente sui vari Operatori. 

POP

L’acronimo sta per Point Of Presence e identifica una serie di strutture fondamentali per il funzionamento della rete in fibra ottica. Nelle aree a investimento privato, i PoP costituiscono i nodi dell’infrastruttura – sono infatti posizionati in modo da coprire tutto il territorio – e al loro interno sono presenti gli elementi della rete di accesso fisso e trasporto/backhauling

I primi sono elementi attivi che permettono di aggregare e distribuire il traffico utente sulla rete d’accesso, i secondi consentono il trasporto del traffico fino al punto di consegna. È infatti il caso di distinguere tra PoP Nazionali, che costituiscono la rete di BackboneBackbone Letteralmente “spina dorsale”, indica una rete ad altissima velocità che collega tra loro altre reti. Ad esempio il backbone di Open Fiber collega le città coperte dal servizio. Altro esempio sono le dorsali internet che connettono le reti nazionali e consentono agli utenti di ciascun Paese di vedere un qualunque sito localizzato in un’altra parte del mondo., e PoP di raccolta, che fanno riferimento a un’area regionale o urbana di piccole e medie dimensioni.

Splitting

La diramazione di una fibra ottica principale in più fibre singole prende il nome di splitting. Quest’ultimo avviene all’interno degli OLT grazie a un dispositivo detto diramatore, o splitter ottico, che è in grado di moltiplicare e diramare il segnale di una fibra ottica sulla base del cosiddetto fattore di splitting.

In presenza di un fattore di splitting di 1:16, quello generalmente utilizzato nelle aree a investimento pubblico, ogni fibra ottica in uscita dall’OLT connetterà un massimo di16 unità immobiliari, andando a raggiungere altrettanti ONT. Con un fattore di splitting pari a 1:64, invece, ogni fibra in uscita connetterà un massimo di 64 abitazioni. 

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