Gela: scoperte archeologiche durante la posa della rete FTTH
Good Story
10 Settembre 2020

Una necropoli unica nel suo genere è venuta alla luce durante gli scavi a Gela e si trasformerà in un museo. 

Può succedere a volte che, durante gli scavi per il cablaggio e la posa dei cavi in fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”., ci si imbatta in vere e proprie scoperte archeologiche. E quella che è venuta fuori a Gela, in provincia di Caltanissetta, è una scoperta che merita di essere condivisa con il mondo. 

I ritrovamenti di Gela: una necropoli unica nel suo genere

Dopo i primi ritrovamenti, avvenuti nell’agosto dello scorso anno, ogni strada di questa cittadina sembrava volerci riservare sorprese sempre più interessanti. E affiancati da una squadra di archeologi di tutto rispetto, abbiamo deciso di riscrivere il nostro piano di intervento per valorizzare al meglio queste scoperte di enorme valore storico.

Nell’area di Via Di Bartolo, Via Sammito e Via Pindaro sono, infatti, venuti alla luce reperti del periodo compreso tra il VII e il V secolo a.C., tra i quali una necropoli unica nel suo genere. Il sito risale all’epoca dei primissimi coloni che si stabilirono nella zona e le dieci sepolture rinvenute appartengono a un cimitero di bambini, databile intorno al VI secolo a.C., che ha anche attirato l’attenzione della stampa internazionale. Insieme alle tombe è stato ritrovato un altare per i riti funebri e diversi componenti del corredo funerario. Davanti a una scoperta archeologica e storica di tale portata non potevamo restare indifferenti. 

Un progetto di musealizzazione finanziato da Open Fiber

Carte alla mano, ci siamo messi in moto per capire come completare la reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. in fibra ottica e allo stesso tempo evitare di chiudere gli scavi nascondendoli nuovamente agli occhi del mondo. Nonostante l’emergenza Covid, siamo andati avanti sulla nostra strada. Il progetto per la trasformazione della necropoli di Via Di Bartolo in un vero e proprio museo ha così ottenuto il via libera del nostro AD Elisabetta Ripa, e noi siamo pronti a realizzare una delle opere più entusiasmanti alle quali abbiamo mai preso parte.

I lavori saranno finanziati da noi di Open Fiber e portati a termine nel modo che più ci è congeniale: affiancando la tradizione alle nuove tecnologie. Un’impresa del costo di circa 140mila euro ma dal valore culturale inestimabile. Fianco a fianco con una squadra di esperti guidata dalla Soprintendente di Caltanissetta Daniela Vullo, dalla Dirigente per i beni archeologici Carla Guzzone e dall’archeologo Gianluca Calà – e grazie alla collaborazione instaurata con la Regione Siciliana e il Comune di Gela – stiamo per realizzare un museo a cielo aperto nel centro della città. Tutti i rinvenimenti e i reperti archeologici saranno visibili, aerati ed illuminati all’interno e coperti da una lastra trasparente. Ci occuperemo di realizzare le strutture che sosterranno e proteggeranno il sito negli anni futuri, gli impianti di illuminazione, aerazione e raccoglimento delle acque piovane. Ma la nostra mission è pur sempre legata alla tecnologia: per questo motivo il sito sarà dotato di un totem multimediale che mostrerà la storia dei ritrovamenti e una serie di contenuti educativi per i visitatori. 

Anche Gela si connetterà in FTTHFTTH "Fiber to the Home" è la tecnologia che collega i POP, siti nelle centrali, alle unità immobiliari degli utenti finali con la fibra ottica., i numeri dell’impresa

Naturalmente non abbiamo perso di vista la nostra missione principale: cablare Gela in FTTH! Il nostro regalo alla città non interferirà con i lavori di posa della fibra ottica. La rete avrà un’estensione di circa 110 km, di cui 81 realizzati riqualificando infrastrutture già esistenti. E quale modo migliore di utilizzare la rete in fibra ottica se non quella di incentivare il turismo grazie a questa inaspettata scoperta archeologica? Anche in tempi come questi, noi di Open Fiber non abbiamo mai smesso di credere nel futuro e nel progresso tecnologico. Gela è pronta a ripartire, la nostra missione continua!

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