Corporate

Palermo, rinvenuto un Qanat di origine araba durante i lavori per la posa della fibra ottica

Nel corso delle operazioni per la posa della fibra ottica da parte di Open Fiber, la società che sta realizzando un’infrastruttura a banda ultra larga nel Comune di Palermo, è venuto alla luce un qanat, il canale sotterraneo coperto che veniva utilizzato – ai tempi della dominazione araba della città nel Medioevo- per portare acqua al centro urbano, attraversando le campagne e le aree limitrofe.

Il reperto è stato rinvenuto in via Puccini all’angolo con via Cilea (nella zona di Piazza Ottavio Ziino), nel corso dei controlli archeologici che la Soprintendenza ai Beni Culturali esercita su tutti i lavori per la realizzazione della banda larga in città. Il sistema di canalizzazione delle acque basato sui qanat – cunicoli con larghezza tra i 70 e gli 80 cm e altezza variabile- fu utilizzato nel capoluogo siciliano fino alla fine del XIX secolo. In particolare, il qanat individuato nelle vicinanze di piazza Ziino rappresenta un elemento molto interessante per gli studi di settore, poiché ricade in una zona diversa da quelle finora note per la presenza di queste infrastrutture (Piana dei Colli, Mezzomonreale, Brancaccio e Cirulli).

Open Fiber, la società compartecipata al 50% da Enel e Cassa depositi e prestiti attiva in tutto il territorio nazionale per la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in modalità FTTH (fibra fino a casa), è impegnata a Palermo nel cablaggio di 224mila unità immobiliari tra famiglie e imprese, con un investimento complessivo di oltre 90 milioni di euro.

Scarica Comunicato

Palermo, rinvenuto un Qanat di origine araba durante i lavori per la posa della fibra ottica

pdf (0.04 Mb) Scarica