Il 3 ottobre l’Italia è stata rieletta all’ITU nell’ambito della Conferenza Plenipotenziaria di Bucarest: una dimostrazione del ruolo centrale che il Paese svolge all’interno dell’Organizzazione.
Ancora una grande conferma per il nostro Paese: il 3 ottobre l’Italia è stata rieletta al Consiglio dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, noto anche come ITU, o International Telecommunication Union, nell’ambito della Conferenza Plenipotenziaria di Bucarest. La rielezione è avvenuta con un ampio consenso: 156 voti a conferma del ruolo svolto dall’Italia e del suo costante impegno.
Nella stessa occasione è stato eletto, tra i 12 membri del Radio Regulations Board, il Comitato Tecnico per le Radiofrequenze, anche un rappresentante italiano, Mauro Di Crescenzo.
Il commento della Farnesina sottolinea il valore del risultato raggiunto: “La rielezione conferma il ruolo di primo piano dell’Italia nell’ITU, l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione con sede a Ginevra, e rappresenta l’ennesimo riconoscimento del costante impegno del nostro Paese in seno all’Organizzazione”.
- Italia rieletta al Consiglio Unione Internazionale Telecomunicazioni
- Digital divide e digital inequality: come intervenire per ridurli
- Open Fiber, l’attore chiave per il superamento del digital divide
- L’impegno di Open Fiber: i numeri
Italia rieletta al Consiglio Unione Internazionale Telecomunicazioni
Il risultato ottenuto riguarda da vicino anche Open Fiber:
- L’ITU è un organo specializzato nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione che si pone l’obiettivo, da noi condiviso, di definire politiche e normative nazionali e internazionali, in un’ottica globale di trasformazione digitale e sostenibilità economica, industriale e sociale.
- Il rappresentante del nostro Paese nell’ITU sarà il Ministero dello Sviluppo Economico, che sta portando avanti una strategia mirata alla riduzione del digital divideDigital Divide Termine per descrivere il divario tra coloro che possono utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e coloro che, per motivi tecnici, economici o sociali non sono in grado di utilizzarle. Leggi la news “Digital divide e disparità sociale: il ruolo di Open Fiber” per saperne di più., attraverso un intervento su più fronti: accelerare gli investimenti nelle infrastrutture a banda ultra larga, promuovere e applicare tecnologie innovative come AI, IoTIoT "L’Internet delle Cose" è l’idea di connettere in rete qualsiasi dispositivo abbia un tasto di accensione. Paradossalmente qualsiasi cosa, cellulari, macchine per il caffè, lavatrici, frigoriferi, aspirapolveri, cuffie, lampade, dispositivi indossabili. Ciò si applica anche ai componenti interni della macchine, come i sensori di un'automobile. Questa immensa rete di oggetti connessi potrebbe migliorare molti aspetti della nostra vita: immaginiamo un frigorifero che leggendo i codici a barre dei prodotti che conserva, possa indicarci cosa sta per scadere, cosa è finito e suggerire quindi la lista della spesa. La macchina del caffè che si accende al momento giusto sapendo l’orario della sveglia impostata sullo smartphone, l’automobile che suggerisce la strada da percorrere in base alle informazioni sul traffico inviate delle altre auto., cybersecurity e cloud computingCloud computing Cloud computing è il nuovo nome di una pratica antica quanto le reti informatiche: usare risorse computazionali di un elaboratore geograficamente distante da noi come se fosse il nostro PC. Il primo e più longevo esempio di questo è la posta elettronica. L’evoluzione tecnologica dei computer e la velocità delle reti a banda ultra larga consente di spingere all’estremo questo approccio: data center remoti che ospitano migliaia di server, i quali conservano i nostri documenti, le nostre foto, la nostra musica ed eseguono i programmi che sembrano risiedere sui nostri laptop o sui nostri smartphone. e investire nello sviluppo di competenze specializzate.
Digital divide e digital inequality: come intervenire per ridurli
La riduzione del digital divide è un processo necessario affinché i cittadini possano usufruire di pari opportunità formative e lavorative. Nell’era della digitalizzazione dei servizi, l’inaccessibilità delle tecnologie, causata dalla mancanza di banda ultra larga, rappresenta un vero e proprio motivo di esclusione, penalizzando il Paese e rendendolo meno competitivo sul piano economico a livello globale.
In tal senso è necessario intervenire culturalmente, puntando allo sviluppo di competenze digitali tra tutte le fasce di popolazione, con iniziative che permettano, anche a chi ha un reddito più basso, l’accesso a una connessione ultraveloce.
Open Fiber, l’attore chiave per il superamento del digital divide
Open Fiber sta lavorando all’adeguamento della reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. InternetInternet La parola nasce dalla fusione dei termini inglesi International e Net, ossia rete internazionale. Con questo termine si indica la rete informatica mondiale alla quale gli utenti di tutto il mondo possono accedere mediante un calcolatore (o computer) per trasmettere e condividere dati e informazioni. partendo dalle infrastrutture: intervenendo su quelle già presenti, ove carenti e obsolete, e realizzandone dove inesistenti. All’interno del Piano BULBUL Si parla di banda ultra larga (in lingua inglese ultra broadband) quando la velocità di connessione effettiva in download è di almeno 30 Mb/s. Quando la velocità di connessione raggiunge o supera il Gb/s si parla genericamente di reti ultraveloci (in lingua inglese ultrafast networks). Per consentire queste velocità si devono utilizzare fibre ottiche al posto dei tradizionali cavi in rame, ragione per cui tali reti prendono il nome di reti di accesso ottiche (NGAN) o più semplicemente reti ottiche (NGN)., l’Azienda è impegnata in prima linea nella realizzazione di una rete ultrabroadband favorendo così l’accesso alla GigabitGigabit Il Gigabit è l’unità di misura che rappresenta un miliardo di bit e viene abbreviata con la sigla Gbit o Gb. Questa unità di misura è spesso utilizzata, assieme al megabit ed al kilobit, in rapporto al tempo (in secondi) per il calcolo della velocità di trasmissione di segnali digitali, usata soprattutto per calcolare la velocità di un dato in download. Al giorno d’oggi, il Gbit/s è una unità di misura molto usata per indicare la velocità di trasmissione dati nelle reti informatiche. society.
Il cablaggio delle aree più densamente popolate è finanziato con investimento privato. Nelle Aree BiancheAree Bianche Si definiscono Aree Bianche le zone in cui gli Operatori privati non hanno ritenuto conveniente investire e quindi prive di infrastrutture a banda larga ed ultralarga, quelle prive di infrastrutture a banda ultra larga, invece, Open Fiber si è aggiudicata i tre bandi InfratelInfratel Infratel Italia S.p.A. è una società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico ed è il soggetto attuatore dei Piani Banda Larga e Ultra Larga del Governo. Per maggiori informazioni visita il sito www.infratelitalia.it e opera come concessionaria pubblica.
L’impegno di Open Fiber: i numeri
L’Azienda sta raggiungendo tutti gli obiettivi prefissati: sono 14.5 milioni le unità immobiliari attualmente connesse alla rete di Open Fiber. La commercializzazione dei servizi di connettività attraverso i nostri Operatori Partner è aperta in 220 città di grandi e medie dimensioni e in oltre 4.000 piccoli Comuni.
Particolare attenzione è stata dedicata alle Pubbliche Amministrazioni e alle Istituzioni scolastiche, con oltre 15.500 scuole raggiunte dalla fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”., 13mila delle quali cablate durante l’emergenza Covid. In questo modo Open Fiber ha supportato le scuole nell’implementazione della DAD, in un periodo in cui il sistema scuola necessitava di aggiornamenti immediati affinchè le nuove generazioni potessero accedere all’educazione senza interruzioni.