Il 16 giugno 2025 è stato presentato il 3° report sul Digital Decade, una finestra di tempo prefissata per raggiungere dei target specifici e digitalizzare l’Europa.
La Commissione Europea (CE) ha presentato il 3° Report sul Digital Decade, una fotografia aggiornata dei progressi nella digitalizzazione in Europa e nei singoli Stati membri.
Il Decennio Digitale è un programma strategico, pensato per trasformare l’UE in un leader digitale entro il 2030, assicurando a ogni cittadino pari opportunità nell’accesso a servizi avanzati e nella democratizzazione delle risorse tecnologiche.
E per la prima volta, con questo report, la CE offre non solo una panoramica dei progressi nella copertura di rete ma fa luce anche sullo stato attuale del piano nazionale di Switch-off e dell’adozione delle infrastrutture FTTH.
Un punto fondamentale per noi di Open Fiber, che puntiamo alla valorizzazione delle infrastrutture realizzate sul territorio italiano e ad accelerare lo sviluppo del Paese.
La trasformazione digitale UE
Tra i principali obiettivi dell’Europa vediamo la leadership dell’Intelligenza Artificiale (IA), basata su infrastrutture digitali solide e sette aree chiave, tra cui l’innovazione e la ricerca, la disponibilità e governance dei dati e la coordinazione industriale.
Tuttavia, permangono carenze nella produzione di semiconduttori avanzati (sotto i 10nm), con l’80% dei fornitori con sede fuori dall’Europa, e lo sviluppo dei modelli IA dominato da attori esterni all’Unione Europea.
Sul fronte della connettività, invece, i progressi sono costanti ma insufficienti a raggiungere gli obiettivi 2030 di copertura al 100%. Nel 2024 infatti, vediamo la copertura VHCN (Very High Capacity Network) all’82,5% e la fibra ottica alle abitazioni (FTTP) al 69,2%. Un trend di crescita lento, che fissa il raggiungimento del target solo nel 2051.
Nonostante un’ampia copertura del 5G di base (94,3% nel 2024), la sua adozione effettiva è insufficiente: solo il 35,6% delle SIM è 5G, contro il 96,5% negli USA e il 73,1% in Cina. Ancora più marcato risulta il divario sulle reti 5G Stand-Alone (SA), con appena il 2% degli utenti UE connessi, contro il 24% negli USA e il 77,1% in Cina.
Anche la digitalizzazione delle PMI procede a rilento: solo il 72,9% ha raggiunto un livello base, ben lontano dal target del 90% entro il 2030, che si stima sarà raggiunto solo nel 2045.
Infine, le competenze digitali restano una criticità strutturale: nel 2023 solo il 55,6% degli adulti UE aveva competenze almeno di base, rendendo irrealistico il traguardo dell’80% entro il 2030, oggi proiettato al 2051.
In questo scenario il report segna un cambio di rotta importante, ponendo maggiore enfasi sulla cooperazione tra Paesi e tecnologie (fibra, 5G, satelliti) per costruire un sistema digitale integrato, base per lo sviluppo di IA, cloud ed edge computing.
Digitalizzazione in Italia: a che punto siamo?
L’Italia ha dimostrato un forte impegno nel Digital Decade, con 14 obiettivi nazionali, il 79% allineati ai target UE 2030, e il 69% delle raccomandazioni CE del 2024 sono state affrontate con nuove misure.
Il Paese si distingue, inoltre, per la copertura FTTP (la fibra ottica fino alle abitazioni), al 70,7% nel 2024 (sopra la media UE), e per il 5G, con una copertura del 99,5% e ottime performance sulla banda 3.4–3.8 GHz.
I servizi pubblici digitali mostrano progressi: l’e-Health raggiunge l’84,1% e il punteggio per le prestazioni ai cittadini supera la media UE (Iniziative come l’IT Wallet e “Documenti su IO” testimoniano un uso crescente). Infine, l’Italia è riconosciuta per i risultati in quantum computing e semiconduttori.
Tuttavia, dal report emergono delle aree di debolezza da evidenziare: la copertura in Reti ad Alta Capacità (VHCN) in senso ampio (70,7% nel 2024) rimane inferiore alla media europea (82,5% dell’UE).
E per la prima volta la Commissione Europea rileva che, nonostante i progressi nella copertura FTTH, la migrazione dalla rete in rame alla fibra ottica rimane lenta e il piano nazionale di switch-off riguarda solo la rete primaria. Un aspetto critico che bisogna considerare, ponendo il take-up della rete FTTH come una priorità. Infatti, sebbene la copertura cresca del 18,6% annuo, l’adozione cresce di poco più del 5%. Ciò significa che, pur avendo le infrastrutture, cittadini e imprese non le stanno sfruttando appieno. Ad esempio, l’adozione delle SIM 5G è al 30,6% nel 2024, sotto la media UE, che si attesta al 35,6%.
Il futuro della connettività tra nuove sfide e opportunità
Il 3° report sul Digital Decade offre un quadro chiaro: l’Italia ha compiuto passi significativi verso la digitalizzazione ma persistono sfide importanti nell’adozione delle nuove tecnologie, nel colmare il divario di competenze digitali e nell’accelerare la migrazione completa alla fibra ottica.
Il riconoscimento da parte della Commissione Europea della lenta migrazione dalle reti tradizionali in rame è un punto che apre a nuove opportunità di intervento mirato e su cui lavorare con coesione
Le imprese e i cittadini devono abbracciare appieno le tecnologie digitali, mentre il Paese deve continuare a investire strategicamente, sia a livello pubblico che privato, per sbloccare l’intero potenziale dell’innovazione.
In questo scenario il ruolo di aziende come Open Fiber è fondamentale: come operatore wholesale ci allineiamo con gli obiettivi dell’Unione Europea e forniamo infrastrutture di connettività all’avanguardia a oltre 300 Operatori Partner.
Per questo lavoriamo su questo fronte e contribuiamo attivamente a creare un futuro digitale più connesso e inclusivo per l’Italia, accelerando la digitalizzazione del Paese.
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