La rivoluzione digitale non si ferma. La banda ultra larga in Emilia Romagna raccontata dai suoi abitanti
L’Emilia-Romagna è pronta a beneficiare di tutte le nuove opportunità digitali. Dai piccoli comuni alle grandi città, il piano di cablaggio regionale procede a ritmo serrato.
Attraversare le pianure di questa regione è un’esperienza che può togliere il fiato. Tra i suoi orizzonti sconfinati, dove la vista si perde fino a raggiungere il cielo, è facile sentirsi proiettati verso il futuro. Ed è proprio questa la tappa più recente della nostra avventura digitale.
Abbiamo incontrato abitanti e associazioni regionali che stanno beneficiando del piano banda ultra larga in Emilia Romagna per farci raccontare la loro esperienza con la reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. FTTHFTTH "Fiber to the Home" è la tecnologia che collega i POP, siti nelle centrali, alle unità immobiliari degli utenti finali con la fibra ottica.. Insieme a centri densamente popolati, anche comuni più piccoli viaggiano finalmente a 1 Gbps e sono pronti a mettersi in gioco.
Open Fiber per l’Emilia-Romagna, i numeri dell’impresa
L’Emilia Romagna, come ricorda il nostro responsabile network per il Nord-Est Marco Martucci, è una regione cruciale per l’abbattimento del digital divideDigital Divide Termine per descrivere il divario tra coloro che possono utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e coloro che, per motivi tecnici, economici o sociali non sono in grado di utilizzarle. Leggi la news “Digital divide e disparità sociale: il ruolo di Open Fiber” per saperne di più.. Il progetto di cablaggio in questa regione ha visto un investimento complessivo di oltre 550 milioni di Euro, per 14mila km di nuova infrastruttura e oltre 1 milione di unità immobiliari cablate.
Si tratta di un investimento notevole, probabilmente il più importante che abbia mai visto protagonista questa regione. Grazie alla nostra rete FTTH, servizi sempre più essenziali come telemedicina, domoticaDomotica La domotica (dalla contrazione dell’unione tra la parola latina “domus” (casa) e il sostantivo “automatica”) è la disciplina che studia le tecnologie atte a migliorare la qualità della vita in casa e ad automatizzare quanto più possibile la sua gestione. Necessita di un approccio fortemente interdisciplinare dal momento che combina architettura, ingegneria edile ed energetica, elettronica, informatica e telecomunicazioni. La domotica permette la costruzione di una casa intelligente (smart house) dove, ad esempio, accensione delle luci, apertura di porte e tapparelle, gestione della climatizzazione, sistemi di sicurezza e sistemi di comunicazione dialogano all’interno o verso l’esterno, anche attraverso telefoni cellulari, smartphone e rete internet., smart working o intrattenimento ad altissima risoluzione diventano accessibili per aziende e cittadini.
Un’Italia senza digital divide: Forlì, Ferrara e Jolanda di Savoia connesse alla rete FTTH
Nella sola città di Ferrara il progetto prevede il cablaggio di circa 52mila unità immobiliari per un investimento di 18 milioni di euro. 42mila, invece, sono le unità immobiliari di Forlì che viaggeranno su banda ultra larga, grazie a una rete in fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”. di oltre 470 km.
Ma il progresso raggiunge anche i piccoli comuni: a Jolanda di Savoia sono state cablate 1.500 abitazioni che ora possono navigare a 1 Gbps. Una velocità di connessione che fino a pochi mesi fa era inimmaginabile, per citare le parole del Sindaco Paolo Pezzolato. Un’impresa che abbiamo portato avanti nella maniera più ecosostenibile possibile: ben l’80% del tracciato è stato realizzato utilizzando infrastrutture già esistenti. Scuole, biblioteche e uffici comunali sono stati connessi alla nostra autostrada digitale, in pieno spirito Open Fiber.
Cablare il territorio in FTTH, infatti, vuol dire aprire nuove possibilità di crescita non solo per i privati, ma anche e soprattutto per le PA e le aziende. Ma lasciamo che a parlare siano i diretti interessati.
I vantaggi di una connessione in fibra ottica per l’Emilia-Romagna
“La rete di Open Fiber – racconta Marco Martucci – è un’opera fondamentale per supportare il tessuto produttivo di questo territorio così centrale per l’economia del Paese. Open Fiber sta realizzando un’infrastruttura in modalità FTTH, che consente di toccare velocità di navigazione eccezionali, fino a 1 GigabitGigabit Il Gigabit è l’unità di misura che rappresenta un miliardo di bit e viene abbreviata con la sigla Gbit o Gb. Questa unità di misura è spesso utilizzata, assieme al megabit ed al kilobit, in rapporto al tempo (in secondi) per il calcolo della velocità di trasmissione di segnali digitali, usata soprattutto per calcolare la velocità di un dato in download. Al giorno d’oggi, il Gbit/s è una unità di misura molto usata per indicare la velocità di trasmissione dati nelle reti informatiche. al secondo. Con la fibra ottica di ultima generazione è possibile, anche in simultanea, effettuare videoconferenze di eccellente qualità, seguire programmi di didattica a distanza senza interruzioni e lavorare in smart working riuscendo a trasferire grandi quantità di dati”.
L’investimento di Open Fiber in Emilia Romagna riguarda sia le grandi città del territorio sia i piccoli comuni delle aree biancheAree Bianche Si definiscono Aree Bianche le zone in cui gli Operatori privati non hanno ritenuto conveniente investire e quindi prive di infrastrutture a banda larga ed ultralarga, incluse nel progetto BULBUL Si parla di banda ultra larga (in lingua inglese ultra broadband) quando la velocità di connessione effettiva in download è di almeno 30 Mb/s. Quando la velocità di connessione raggiunge o supera il Gb/s si parla genericamente di reti ultraveloci (in lingua inglese ultrafast networks). Per consentire queste velocità si devono utilizzare fibre ottiche al posto dei tradizionali cavi in rame, ragione per cui tali reti prendono il nome di reti di accesso ottiche (NGAN) o più semplicemente reti ottiche (NGN). di InfratelInfratel Infratel Italia S.p.A. è una società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico ed è il soggetto attuatore dei Piani Banda Larga e Ultra Larga del Governo. Per maggiori informazioni visita il sito www.infratelitalia.it, di cui Open Fiber è concessionaria. Gli interventi sono tutti a basso impatto ambientale, grazie a un accurato utilizzo delle infrastrutture esistenti e alle collaborazioni con soggetti pubblici e privati del territorio, come Lepida, la società regionale che coordina il piano di sviluppo a banda ultra larga.
Realtà innovative che abbracciano la rivoluzione digitale
Abbiamo incontrato Emanuele Borasio, CEO e Founder di WeAR, una PMI innovativa situata a Ferrara. WeAR opera in uno dei settori tecnologici più interessanti degli ultimi anni: quello della realtà virtuale e in particolare dello sviluppo dei cosiddetti Gemelli Digitali. Un Gemello Digitale è una replica virtuale identica in tutto e per tutto a una realtà fisica – ad esempio il motore di un aereo – che offre numerose applicazioni in ambito industriale e non solo. Facendo interagire le repliche digitali con il loro equivalente fisico grazie all’IoTIoT "L’Internet delle Cose" è l’idea di connettere in rete qualsiasi dispositivo abbia un tasto di accensione. Paradossalmente qualsiasi cosa, cellulari, macchine per il caffè, lavatrici, frigoriferi, aspirapolveri, cuffie, lampade, dispositivi indossabili. Ciò si applica anche ai componenti interni della macchine, come i sensori di un'automobile. Questa immensa rete di oggetti connessi potrebbe migliorare molti aspetti della nostra vita: immaginiamo un frigorifero che leggendo i codici a barre dei prodotti che conserva, possa indicarci cosa sta per scadere, cosa è finito e suggerire quindi la lista della spesa. La macchina del caffè che si accende al momento giusto sapendo l’orario della sveglia impostata sullo smartphone, l’automobile che suggerisce la strada da percorrere in base alle informazioni sul traffico inviate delle altre auto., è possibile velocizzare i processi produttivi e intervenire in maniera tempestiva in caso di problemi.
Emanuele ci racconta delle potenzialità di questa tecnologia:
“Il gemello digitale è una grandissima innovazione che va di pari passo con l’implementazione delle reti veloci, come la fibra ottica. Creiamo un gemello totalmente digitale di una realtà fisica, ad esempio un macchinario, un’automobile, un aeroplano. Questi due gemelli sono in diretto contatto grazie all’IoT ma grazie anche a tantissimi dati che circolano nella rete, come per esempio dati ottenuti da intelligenza artificiale, big data o machine learning. Questo gemello è fruibile attraverso nuovi device, ad esempio gli smart glasses. In questo modo l’operatore può capire meglio cosa fare durante le delicate procedure di manutenzione e riparazione di un apparato”.
Solo meccanica, quindi? Niente affatto! Applicazioni interessanti sono possibili in ambito medico e culturale:
“Per un convegno medico organizzato dall’Università di Torino nel 2019, abbiamo realizzato, in collaborazione con l’azienda Medix, che faceva le tac per i pazienti, degli smart glasses per aiutare i chirurghi a operare meglio in tempo reale. Un’altra applicazione è legata alla fruizione di beni culturali. In questo periodo di Covid, gli accessi ai musei e alle aree di cultural heritage sono limitati. Abbiamo pensato di portare il bene culturale direttamente nelle case degli utilizzatori. Grazie a un visore per la realtà virtuale, è possibile scaricare un modello 3D della vostra opera d’arte preferita, a grandezza naturale, e girarci intorno e fruirla come in un museo”.
Tutto questo non sarebbe possibile senza una connessione in fibra ottica, l’unica in grado di supportare il trasferimento in downloadDownload Azione di scaricare o prelevare dei dati dalla rete. e in uploadUpload Caricare dati in rete. dei dati necessari per poterne usufruire. E il tutto dal proprio luogo di residenza, senza la necessità di spostarsi in centri più grandi, magari congestionati e impossibilitati ad ospitare nuove aziende o realtà imprenditoriali.
Nuove possibilità di accoglienza grazie alla rete FTTH
Le possibilità offerte dalla banda ultra larga non si limitano all’implementazione di nuove tecnologie. Da sempre sogniamo un mondo di inclusione e pari opportunità per tutti, ed è forse in questo campo che i vantaggi della rete FTTH sono più evidenti.
A Forlì abbiamo cablato la sede di Acquacheta Onlus, una cooperativa che si occupa del servizio accoglienza migranti e che mette in campo una serie di strategie per il loro inserimento nel mondo del lavoro. Mirko Betti, Presidente dell’associazione, ci ha accolti con grande entusiasmo:
“La fibra ottica, per i ragazzi che vengono accolti nelle strutture di accoglienza e per i richiedenti asilo, è fondamentale per la fase iniziale, quella di comunicazione tra i ragazzi e le loro famiglie. Da quando a Forlì è arrivato questo tipo di connessione, ci siamo trovati di fronte a una soluzione che era la panacea di tutti i mali. Ora i ragazzi possono svolgere attività in e-learningE-learning Contrazione di Electronic Learning, noto anche come apprendimento online o teledidattica ovvero l’uso delle tecnologie multimediali e di internet per migliorare la qualità dell’apprendimento facilitando l’accesso alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e alla collaborazione a distanza. dal proprio appartamento, tramite ditte specializzate che forniscono questi servizi”.
I 16 ragazzi ospiti dell’associazione hanno potuto seguire da remoto i corsi di formazione previsti per la loro richiesta di asilo ma non solo. Il lavoro dell’associazione beneficia della banda ultra larga in maniera non indifferente. Nell’era Covid è finalmente possibile gestire online le pratiche burocratiche per i richiedenti asilo: dalle carte di identità agli esami medici e persino le vaccinazioni. È possibile partecipare a bandi pubblici dedicati per accedere alle risorse necessarie e predisporre per loro strumenti di lavoro e apprendimento per l’integrazione. Si tratta di un vero e proprio miglioramento della qualità della vita di queste persone che possono sentirsi parte di una realtà che col tempo diverrà la loro casa.
Sono queste storie di progresso e di rinascita che ci motivano a portare avanti la nostra mission. Vogliamo un’Italia connessa e interattiva. Quale sarà la prossima tappa del nostro viaggio?