Quante sono le donne STEM in Italia e quali le prospettive di carriera? Approfondiamolo in occasione della Giornata Mondiale delle Donne nella Scienza.
Science, Technology, Engineering, Maths, ovvero scienza, ingegneria, tecnologia e matematica, in una parola STEM, l’acronimo che racchiude al suo interno i campi di studio e lavoro in ambito scientifico.
Oggi si celebra la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, e noi di Open Fiber non potevamo non dedicare un articolo alle scienziate donne che stanno contribuendo a farci comprendere un po’ meglio il mondo. Ma cosa vuol dire essere una donna STEM in Italia e nel mondo? Approfondiamolo.
- Discipline STEM, un campo con una sorprendente disparità di genere
- Donne e scienza, un abbinamento che sa ancora di straordinario
- Donne STEM in Italia, a che punto siamo?
- Stereotipi di genere duri a morire
- Non solo fibra ottica: Open Fiber per la parità di genere in ambito scientifico
Discipline STEM, un campo con una sorprendente disparità di genere
In una puntata della popolare serie “The Big Bang Theory”, i due protagonisti, Leonard Hofstadter e Sheldon Cooper, vengono inviati in una scuola media per raccontare alle studentesse la loro esperienza di scienziati e incoraggiarle a perseguire una carriera nella scienza. Ma bastano pochi minuti di intervento perché i due si rendano conto di un problema che impedisce loro di catturare l’attenzione delle ragazze: perché a parlare di donne nella scienza sono stati inviati due uomini?
Questo aneddoto all’apparenza divertente nasconde, in realtà, una cruda verità con la quale ci scontriamo ancora oggi: quello della scienza è sin dagli albori un campo prevalentemente maschile e, nonostante enormi passi siano stati compiuti negli ultimi tempi contro la disparità di genere, questo gap è ancora molto marcato quando si tratta di discipline STEM.
Donne e scienza, un abbinamento che sa ancora di straordinario
Ad oggi, una giovane donna che voglia intraprendere una carriera scientifica è generalmente scoraggiata dalle persone intorno, oppure, nel migliore dei casi, indirizzata verso una carriera in campo umanistico. Come se ciò non bastasse, una donna che sogna di diventare scienziata ha davvero pochi modelli da seguire.
I nomi di molte donne che hanno contribuito a grandi imprese nel campo sono caduti nell’oblio, come quello di Rosalind Franklin, che per prima scoprì la struttura del DNA. Altre donne, come ad esempio Ada Lovelace, vengono universalmente riconosciute come grandi menti ma il loro apporto alla scienza è visto come un evento straordinario e tutt’altro che nella norma. Infine, solo 25 donne hanno vinto un Nobel per una disciplina scientifica sin dall’istituzione del premio nel 1901.
Una donna che persegua un grande risultato scientifico è ancora una sorta di pioniera e intraprendere una carriera in ambito STEM vuol dire essere consapevole di dover affrontare moltissimi pregiudizi. E, se da una parte può diventare una vera e propria missione di vita, quella di voler cambiare un po’ il mondo, è necessario e non più rinviabile – nel pieno del terzo millennio – normalizzare il concetto di donna scienziato.
Una donna che persegua un grande risultato scientifico è ancora una sorta di pioniera e intraprendere una carriera in ambito STEM vuol dire essere consapevole di dover affrontare moltissimi pregiudizi. E, se da una parte può diventare una vera e propria missione di vita, quella di voler cambiare un po’ il mondo, è necessario e non più rinviabile – nel pieno del terzo millennio – normalizzare il concetto di donna scienziato.
Donne STEM in Italia, a che punto siamo?
Ma qual è la situazione i n Italia? Soltanto lo scorso anno, i rapporti ADEPP mettevano in evidenza questa dichiarazione di Sveva Avveduto, Presidente dell’Associazione Donne e Scienza e dirigente di ricerca del CNR:
“In una tipica carriera accademica, le laureate sono presenti per il 59%, le dottorande e le dottoresse di ricerca al 48%, mentre solo il 46% sono ricercatrici, il 40% professoresse associate fino ad arrivare al 24% delle docenti ordinarie.
La distribuzione delle donne nelle carriere accademiche in Science, Technology, Engineering and Mathematics appare ancor più problematica, in quanto sin dall’accesso ai corsi di studio le donne sono in minoranza rispetto agli uomini: 32% contro 68%; percentuale che si contrae al 35% tra le ricercatrici, al 28% delle associate fino al 14% delle ordinarie”.
Lo scorso luglio, anche Il Sole 24Ore ha pubblicato un’approfondita analisi all’argomento donne STEM in Italia, evidenziando come la percentuale di scienziate di sesso femminile diventi sempre più risicata man mano che si salgono le gerarchie negli istituti di ricerca. Su un campione di quasi 7500 donne impegnate in 11 settori, ben l’88% ha un’istruzione universitaria, con una cospicua percentuale in possesso di Master o Dottorati di Ricerca. Di queste, solo il 38% ricopre una posizione manageriale.
Il problema, quindi, non si riduce soltanto alla carriera universitaria: pur laureandosi con punteggi mediamente più alti rispetto ai colleghi uomini, una volta entrate nel mondo del lavoro, le donne si scontrano con evidenti disparità, sia in termini di occupazione che di retribuzione.
Il risultato è lo scenario più banale possibile: emigrare all’estero per ottenere rispetto e riconoscimento, cosa che generalmente accade.
La scelta di una carriera scientifica, infatti, appare motivata soprattutto da passione e inclinazione personale, per alcune anche dal desiderio di contribuire a risolvere i problemi del mondo. Molte donne, il 73% delle intervistate, hanno dichiarato di aver scelto un ambito STEM per perseguire un’ideale di istruzione e cultura, ma solo il 7% ha dichiarato di aspettarsi una buona remunerazione in ambito professionale. Una visione nobile, ma purtroppo necessariamente disincantata.
Stereotipi di genere duri a morire
Andiamo più a fondo, esaminando un ulteriore aspetto: la gestione dei figli. Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D, associazione che riunisce oltre 260 imprese, ha commentato:
“L’ingresso delle donne nel mondo STEM è relativamente recente. Le donne STEM senza figli sono tendenzialmente giovani e quindi all’inizio del percorso professionale. È presumibile che la giovane età e il recente ingresso nel mondo lavorativo siano il motivo di questo dato”
In un Paese che fornisce molto poco supporto alle giovani famiglie, ci si confronta con una scelta dura: rinunciare ai figli o rinunciare alla carriera. Scelta che ricade quasi sempre sulle donne, confermando, ancora una volta, una serie di stereotipi duri a morire. Anche in campo scientifico, il pensare comune ritiene che dedicarsi ai figli sia molto più importante per le donne che per gli uomini: 73% contro 19%.
Non solo fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”.: Open Fiber per la parità di genere in ambito scientifico
Davanti a un quadro di così grande potenziale sprecato, non si può non comprendere quanto sia importante, non solo incoraggiare le donne a perseguire i propri sogni in ambito scientifico, ma anche e soprattutto metterle in condizione di concretizzare i loro progetti nel lungo termine.
È per questo motivo che ci impegniamo per rendere i nostri uffici un luogo dove ogni donna che desideri intraprendere una carriera in ambito telecomunicazioni possa mettere a frutto le proprie inclinazioni. Non solo: da sempre offriamo supporto ai nostri dipendenti con figli per permettere loro di bilanciare nel migliore dei modi il lavoro e la vita privata, oltre che sostenere e realizzare iniziative di empowering per le giovani donne interessate a una carriera nel nostro settore.
Oggi, come in ogni altro giorno, siamo qui per supportarle con la nostra rete FTTH e con tutte le iniziative che siamo fieri di portare avanti.