L’integrazione della domoticaDomotica La domotica (dalla contrazione dell’unione tra la parola latina “domus” (casa) e il sostantivo “automatica”) è la disciplina che studia le tecnologie atte a migliorare la qualità della vita in casa e ad automatizzare quanto più possibile la sua gestione. Necessita di un approccio fortemente interdisciplinare dal momento che combina architettura, ingegneria edile ed energetica, elettronica, informatica e telecomunicazioni. La domotica permette la costruzione di una casa intelligente (smart house) dove, ad esempio, accensione delle luci, apertura di porte e tapparelle, gestione della climatizzazione, sistemi di sicurezza e sistemi di comunicazione dialogano all’interno o verso l’esterno, anche attraverso telefoni cellulari, smartphone e rete internet. nella vita di tutti i giorni, grazie alla fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”. porta numerosi vantaggi.
Immagina il momento in cui esci dal lavoro pensando a quando potrai finalmente rilassarti e goderti una meritata pausa dallo stress quotidiano; la tua casa lo sa e si prepara ad accoglierti. No, non è uno scenario inquietante, ma una qualsiasi giornata nell’era delle smart home.
L’integrazione della domotica nella vita di tutti i giorni, grazie al supporto della fibra ottica, ha reso le nostre case, non solo automatizzate, ma anche intelligenti. La struttura nota come InternetInternet La parola nasce dalla fusione dei termini inglesi International e Net, ossia rete internazionale. Con questo termine si indica la rete informatica mondiale alla quale gli utenti di tutto il mondo possono accedere mediante un calcolatore (o computer) per trasmettere e condividere dati e informazioni. of Things, o IoTIoT "L’Internet delle Cose" è l’idea di connettere in rete qualsiasi dispositivo abbia un tasto di accensione. Paradossalmente qualsiasi cosa, cellulari, macchine per il caffè, lavatrici, frigoriferi, aspirapolveri, cuffie, lampade, dispositivi indossabili. Ciò si applica anche ai componenti interni della macchine, come i sensori di un'automobile. Questa immensa rete di oggetti connessi potrebbe migliorare molti aspetti della nostra vita: immaginiamo un frigorifero che leggendo i codici a barre dei prodotti che conserva, possa indicarci cosa sta per scadere, cosa è finito e suggerire quindi la lista della spesa. La macchina del caffè che si accende al momento giusto sapendo l’orario della sveglia impostata sullo smartphone, l’automobile che suggerisce la strada da percorrere in base alle informazioni sul traffico inviate delle altre auto., ha infatti portato i servizi domestici automatizzati a un livello superiore. Scopriamo come:
- Le smart home come evoluzione della domotica
- Da cosa è composta una smart home?
- 5 vantaggi di vivere in una smart home
Le smart home come evoluzione della domotica
Cosa intendiamo esattamente quando parliamo di domotica nell’era digitale? La prima cosa che viene in mente è probabilmente uno scenario simile: grazie al mio smartphone posso attivare l’impianto di condizionamento connesso al wi-fi in modo da trovare la temperatura ideale al mio rientro a casa. Sebbene questa visione sia parzialmente corretta, in verità essa non è che un semplice raschiare la superficie di ciò che la domotica è davvero. Una smart home – è proprio il caso di dirlo – è molto più intelligente di così: il funzionamento di un impianto di domotica personale è strutturato in maniera talmente complessa da poter essere paragonato a un organismo pensante e in grado di compiere da solo delle azioni, o meglio delle automazioni.
Non è un semplice “quando la temperatura scende sotto i diciotto gradi, l’impianto di riscaldamento si attiva in automatico”, perché, se così fosse, la nostra casa sarebbe composta semplicemente da un gruppo di apparati con una propria funzione. In una smart home, invece, tutti i sistemi e gli elementi comunicano e si interfacciano tra loro grazie alle potenzialità offerte dall’IoT, ed è questo a fare la differenza.
Facciamo una rapida panoramica delle caratteristiche di un sistema di domotica moderno.
Da cosa è composta una smart home?
In un certo senso, i componenti di una smart home rivestono funzioni analoghe a quelle di alcuni apparati e sistemi del nostro corpo, e forse questa similitudine può rendere più comprensibile e intuitivo il loro comportamento.
Occorrono sei elementi, ognuno dei quali con uno specifico compito: una (o più di una) reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. di comunicazione, un sistema di sensori, un gruppo di attuatori e dispositivi, un Gateway, una centrale di automazione e un sistema di strumenti di gestione finale.
Analizziamone insieme il funzionamento.
1. La rete di comunicazione
La rete di una smart home riveste un ruolo paragonabile a quello del nostro sistema nervoso. È un canale di comunicazione utilizzabile da ogni dispositivo che vi si colleghi e utilizzabile dagli abitanti della casa. Generalmente, per questo scopo, viene utilizzata la LANLAN Una rete di computer che copre un’area limitata come una singola stanza, un edificio (ad esempio una scuola) oppure un insieme di edifici adiacenti (un campus universitario o una azienda). (Local Area Network), solitamente gestita dal modem impiegato per il collegamento a internet.
La rete Wi-fi, però, pur essendo un canale privilegiato e con il quale abbiamo tutti familiarità, è solo una delle opzioni a nostra disposizione: è possibile, infatti, utilizzare anche altre tecnologie come il Bluetooth, le radiofrequenze o l’infrarosso, a ancora Zigbee, DECT, Z-Wave e Thread
2. I sensori
Il secondo elemento caratteristico di una casa intelligente è il suo sistema di sensori, che ha il compito di percepire le caratteristiche dell’ambiente circostante e fornirne le letture. Alcuni rilevatori interagiscono direttamente con l’ambiente – l’esempio più efficace è un termometro – mentre altri calcolano i valori di riferimento sulla base di informazioni raccolte attraverso diversi canali, come ad esempio un sito internet dal quale reperire i valori della pressione atmosferica esterna.
In ogni caso, un impianto domotico è sempre consapevole di quello che succede all’interno e all’esterno dell’abitazione, in quanto ad essere rilevati non sono soltanto i valori di temperatura, umidità e luminosità, ma anche la presenza di fumo, persone o animali, l’apertura o la chiusura di porte e finestre e le condizioni meteo.
3. Attuatori e dispositivi
Attuatori e dispositivi sono gli elementi che si occupano di fare il lavoro pesante, un po’ come i muscoli o gli organi interni, e vengono attivati e controllati dal sistema sia in maniera autonoma che diretta, come ad esempio attraverso un’app.
Gli attuatori sono elementi designati a una specifica funzione, come accendere le luci o i condizionatori, attivare o disattivare un allarme o inviare un preciso segnale.
I dispositivi sono invece componenti strutturati in grado di svolgere funzioni più complesse: un condizionatore, un pannello fotovoltaico, una smart tv o un sistema antifurto sono tutti esempi di dispositivi.
4. Bridge/Gateway
In una smart home, i Bridge/Gateway sono dei punti di concentrazione dove più segnali convergono e vengono smistati lungo la rete. Si tratta di concentratori che controllano più elementi ad essi collegati: il loro compito è quindi quello di raccogliere stimoli, smistare ed eventualmente tradurre informazioni e comandi. Una volta che un Bridge/Gateway viene configurato, gli elementi della linea domotica di un produttore possono essere controllati in maniera semplice, generalmente attraverso un’app.
5. L’HUB
Un HUB, ossia una centrale di automazione, è la cosa più simile a un cervello. L’Hub è l’elemento che organizza tutte le automazioni che faranno pensare e funzionare il nostro ambiente domotico attraverso le reti: un vero e proprio ponte di comando per l’intero corpo della nostra casa intelligente.
La centrale è tanto complessa quanto versatile, poiché deve essere in grado di supportare diversi standard di trasmissione e, in un certo senso, parlare più lingue sia all’interno del sistema – ad esempio perché i singoli componenti della smart home sono realizzati da produttori diversi – sia verso l’esterno, fornendo a noi dati e rilevazioni.
6. Gli strumenti di gestione finale
Una casa esiste con lo scopo di essere abitata, e sono proprio i suoi inquilini a decidere in che modo essa debba comportarsi grazie ad interfacce utilizzabili quotidianamente che ci permettono di interagire con la smart home.
Gli strumenti di gestione finale sono per lo più classificabili in due categorie: personal device sui quali sia installata una specifica app, come smartphone e tablet, e assistenti personali e smart speaker come Alexa, Siri o Google Assistant.
Attraverso semplici comandi vocali o gestuali, è possibile controllare la propria smart home fornendo comandi specifici, come ad esempio l’accensione delle luci o dell’impianto stereo.
5 vantaggi di vivere in una smart home
Le soluzioni IoT per la casa intelligente sono sempre più numerose e aiutano a migliorare la qualità della vita, salvaguardare l’ambiente e garantire la sicurezza delle persone. Ecco i principali vantaggi offerti da una smart home nell’era della fibra ottica FTTHFTTH "Fiber to the Home" è la tecnologia che collega i POP, siti nelle centrali, alle unità immobiliari degli utenti finali con la fibra ottica..
1. Una smart home è più sicura
Una casa dovrebbe essere un luogo protetto da qualsiasi minaccia. Rilevatori di fumo e sensori di temperatura che intervengono in maniera automatica per la gestione di fughe di gas e rischio di incendio o allagamenti sono forse la prima cosa che viene in mente quando si pensa ad una casa intelligente. Ma un’abitazione non è composta soltanto da infrastrutture: al suo interno sono presenti oggetti cui siamo affezionati, documenti importanti e, naturalmente, le persone che amiamo. La sicurezza, allora, si traduce anche in impianti antifurto in grado di rilevare intrusi o effrazioni e segnalare immediatamente la cosa alle autorità competenti.
Si tratta di un sistema di sicurezza a tutto tondo, che protegge sia da rischi interni che da minacce esterne.
2. Una smart home ti permette di risparmiare sui consumi
Prima o poi dovremo ammetterlo: nonostante le buone intenzioni, non tutti siamo in grado di gestire i consumi in maniera impeccabile e, a volte, sono le piccole abitudini a cui non facciamo caso a pesare su bollette e fatture.
Ciò non accade quando una casa è dotata di un impianto domotico in grado di rilevare ed elaborare in tempo reale informazioni su condizioni atmosferiche, temperature e fonti energetiche attive, ottimizzando le performance e riducendo gli sprechi. Una scelta, quindi, non solo conveniente ma anche ecosostenibile.
3. Una smart home è semplice da gestire
Non serve essere dei geni informatici per manovrare la propria casa intelligente da remoto. Una volta interconnessi tutti i dispositivi ed effettuate le necessarie configurazioni, è possibile gestire le applicazioni in maniera molto intuitiva tramite smart device o assistente vocale. Questi ultimi in particolare, sono sempre più richiesti e nascondono potenzialità che vanno ben oltre la semplice richiesta di una ricerca rapida su Google.
Integrando un assistente vocale nella propria smart home, si avrà sempre a disposizione “qualcuno” a cui richiedere, ad esempio, di attivare il forno per la cena, regolare le luci e persino mettere su un po’ di musica jazz.
Tutto questo vale anche da remoto: con un semplice tap sullo smartphone è possibile programmare l’attivazione dell’impianto di riscaldamento, accedere alle cartelle presenti nel pc o anche aprire il cancello quando il membro della famiglia più sbadato dimentica per l’ennesima volta le chiavi.
4. Una smart home migliora la qualità della vita
Non finisce qui: tra le applicazioni smart più utili ci sono quelle relative l’assistenza alla persona, complementi che possono davvero fare la differenza per chi convive con una disabilità fisica o per chi, con l’avanzare dell’età, non è più in grado di essere autonomo come un tempo.
I più moderni sistemi di domotica permettono di rilevare quando un inquilino ha bisogno di assistenza medica, ad esempio a seguito di una caduta o di un malore, provvedendo a chiamare i soccorsi.
5. La domotica è modulare
Non si è obbligati ad aggiornare tutte le applicazioni e gli elettrodomestici presenti in casa in una volta sola, ma si può scegliere di farlo progressivamente, in maniera graduale e secondo le esigenze di ognuno.
Se siamo riusciti a incuriosirti con l’argomento, non dimenticare che la migliore alleata della tua casa intelligente è la fibra ottica FTTH, in grado di offrire una velocità di trasmissione che arriva fino a 10Gbps.
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