Il 28 settembre è la Giornata internazionale per il Diritto di Accesso all’Informazione. Ma qual è la situazione in Italia?
Probabilmente, in passato, era impensabile l’idea di avere in tasca un dispositivo mobile dal quale accedere al web. Se, fino a qualche tempo fa, la possibilità di informarsi su internetInternet La parola nasce dalla fusione dei termini inglesi International e Net, ossia rete internazionale. Con questo termine si indica la rete informatica mondiale alla quale gli utenti di tutto il mondo possono accedere mediante un calcolatore (o computer) per trasmettere e condividere dati e informazioni. era una prerogativa delle nuove generazioni e dei tech-savvy appassionati di nuove tecnologie, oggi è una necessità basilare per poter lavorare, studiare e rapportarsi con un mondo in rapida evoluzione.
La digital transformation è così presente nelle nostre vite che, nel 2015, l’Unesco ha adottato una risoluzione (38 C/70) che ha proclamato il 28 settembre Giornata internazionale per il Diritto di Accesso Universale alle Informazioni. La ricorrenza è stata poi riconfermata nell’ottobre 2019 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite ed è nota anche con l’acronimo IDUAI, International Day for Universal Access to Information.
- Come il modo di informarsi è cambiato nel tempo
- Internet come mezzo principe di accesso all’informazione
- Digital divide vuol dire digital inequality
- La situazione in Italia e il ruolo di Open Fiber
Come il modo di informarsi è cambiato nel tempo
Abbiamo percorso davvero tantissima strada: siamo passati dalla carta stampata alla radio, dalla televisione fino alla potenza del mezzo digitale. Tale progresso ha portato con sé notevoli cambiamenti nel modo in cui ci rapportiamo alle informazioni mutando anche il peso che esse hanno nella società. Se in passato i tempi erano più lenti e dilatati, adesso i cambiamenti avvengono in maniera repentina ed è pertanto necessario essere sempre aggiornati in qualsiasi campo: nel lavoro, nello studio e persino nello svago.
Internet come mezzo principe di accesso all’informazione
Lo scorso anno, un rapporto emesso da AGCOM sottolineava che, sebbene la televisione fosse ancora il mezzo preferito dagli italiani per l’accesso alle informazioni, si sta verificando una sostanziale contrazione nei ricavi televisivi a causa della migrazione degli utenti verso le piattaforme online.
Questo fenomeno ha preso piede, in particolare, durante il periodo della pandemia, quando per i cittadini l’accesso alle informazioni in tempo reale è diventato una necessità fondamentale per essere aggiornati sulla possibilità di spostarsi, lavorare e usufruire dei servizi.
Digital divideDigital Divide Termine per descrivere il divario tra coloro che possono utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e coloro che, per motivi tecnici, economici o sociali non sono in grado di utilizzarle. Leggi la news “Digital divide e disparità sociale: il ruolo di Open Fiber” per saperne di più. vuol dire digital inequality
Quando si parla di accesso universale alle informazioni, non si può non menzionare il digital divide e il suo impatto sulle pari opportunità e l’inclusione. Si tratta di un gap così rilevante che al concetto di divario digitale è sempre più spesso associato il termine digital inequality. Questo sottolinea come l’accesso all’informazione – che passa sempre più spesso attraverso la reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. internet – sia un diritto umano alla pari del diritto all’istruzione o alla libertà di parola.
La situazione in Italia e il ruolo di Open Fiber
In Italia, come avviene anche in tutti i Paesi delle Nazioni Unite, il diritto di accedere liberamente all’informazione è riconosciuto e tutelato. Da un punto di vista legale, quindi, nel nostro Paese è possibile accedervi in maniera non discriminatoria e senza censure.
Da un punto di vista di infrastrutture, invece, siamo ancora in ritardo vista la digital inequality tuttora presente in Italia, in quanto nel 2022 c’è ancora chi non ha la possibilità di accedere alle informazioni attraverso internet. Open Fiber sta ricoprendo un ruolo di primo piano nella riduzione del divario digitale, affinché tutti abbiano la possibilità di fruire dei nuovi servizi digitali.
La Mission dell’Azienda è, infatti, far in modo che ogni cittadino possa accedere alla rete ultrabroadband per cogliere tutte le opportunità di formazione e crescita offerte dal web.
Anche grazie all’operato di Open Fiber, l’Italia sta risalendo posizioni nella classifica europea dell’FTTHFTTH "Fiber to the Home" è la tecnologia che collega i POP, siti nelle centrali, alle unità immobiliari degli utenti finali con la fibra ottica.. L’Azienda è infatti non solo il primo operatore italiano Fiber To The Home (fibra fino a casa), ma anche uno tra i leader europei. Le unità immobiliari cablate da Open Fiber in modalità FTTH sono oltre 12 milioni e la commercializzazione dei servizi di connettività è aperta in 220 città di grandi e medie dimensioni e in oltre 4.000 piccoli Comuni. In particolare, l’Azienda si è concentrata sulla possibilità di rendere accessibili le informazioni nell’ambito della formazione e dell’educazione, cablando in FTTH oltre 15.500 scuole.
Inoltre, in virtù della trasparenza delle informazioni, lo stato dei lavori è aggiornato costantemente ed è consultabile sul nostro sito web: una vera rivoluzione digitale che puoi seguire giorno per giorno.