Vivere e lavorare da qualsiasi luogo è possibile: ecco come la fibra ottica abilita il nomadismo digitale nel terzo millennio.
Non solo smart working: la nuova tendenza del mercato del lavoro è il nomadismo digitale. L’era dell’internet ultraveloce ha rivoluzionato il concetto di produttività, offrendo ai lavoratori la possibilità di svolgere i propri compiti e, allo stesso tempo, conoscere luoghi e culture sempre diversi.
Ma cos’è esattamente il nomadismo digitale? Quanto si sta diffondendo e quali sono i vantaggi e le sfide che offre? In questo articolo andremo alla scoperta dello stile di vita sempre più apprezzato dai professionisti del nuovo millennio.
Nomadismo digitale e smart working: differenze
Nomadismo digitale e workation – work+vacation, ossia lavoro dal luogo di villeggiatura – sono trend sempre più in voga, al punto che anche i grandi media nazionali cominciano a parlarne. I cosiddetti lavoratori itineranti sono professionisti che hanno il loro ufficio dovunque e in nessun posto.
La differenza principale tra il nomadismo digitale e il lavoro da remoto è un costante cambio di location che non influisce sulla produttività, grazie alla costante presenza di una connessione internet. PC o tablet alla mano, i nomadi digitali sfruttano le nuove tecnologie per lo svolgimento delle proprie mansioni in maniera affidabile e puntuale, senza la necessità di un luogo fisso dal quale lavorare.
Proprio lo scorso anno, il Sole24Ore pubblicava uno spaccato del nomadismo digitale in Italia e nel mondo, in un report ricco di spunti interessanti.
Il nomadismo digitale in Italia
In Italia il 59% delle donne ha abbracciato il nomadismo digitale, mentre la percentuale maschile si attesta al 41%.
Negli ultimi due anni, il fenomeno del nomadismo digitale ha visto un incremento a seguito del fenomeno delle Grandi Dimissioni. Il post-Covid ha causato un’impennata dei tassi di licenziamento da parte di lavoratori in cerca di uno stile di vita più sano e improntato a un corretto work-life balance.
L’implementazione diffusa dello smart working, necessaria per superare le sfide presentate dalla pandemia, ha mostrato a dipendenti e professionisti che un nuovo modo di lavorare è possibile. Molti lavoratori, stanchi di organizzare le proprie giornate secondo orari e schemi, hanno abbracciato uno stile di vita più flessibile.
A scegliere il lavoro itinerante sono soprattutto i Millennials, cioè le persone nate tra il 1981 e il 1996, seguiti dai GenX, nati tra il 1961 e il 1980. Si tratta perlopiù di professionisti del settore IT, di lavoratori creativi e di un’ampia rappresentanza del settore di consulenza e coaching.
Pro e contro del nomadismo digitale
La possibilità di organizzare i tempi lavorativi in base alle proprie esigenze è un primo grande vantaggio del lavoro itinerante, così come dello smart working nella sua forma classica. Il valore aggiunto offerto dal nomadismo digitale è la possibilità di confrontarsi con ambienti e culture sempre nuove. Arricchire il proprio bagaglio personale con esperienze che non sono confinate alle classiche vacanze estive è un’opportunità formativa per la persona e fonte di ispirazione per il lavoro.
Ci sono più modi di vivere quest’esperienza. Esistono, infatti, due tipi di nomadi digitali, quelli che si spostano costantemente e quelli che si fermano in un luogo per diversi mesi e poi ne scelgono un altro. Spesso i nomadi digitali visitano Paesi con un costo della vita più basso come l’Indonesia, la Thailandia o la Colombia.
Quanto alle sfide poste dal nomadismo digitale, le difficoltà di uno stile di vita così flessibile sono molteplici. Tra le principali vi è il rischio di non riuscire mai a staccare, con conseguente stress personale che potrebbe incidere sulla produttività. Imparare a separare il tempo libero da quello in cui è necessario restare reperibili e connessi è necessario per chi sceglie questo stile di vita.
Fibra ottica, un fattore abilitante per il nomadismo digitale
Perché il lavoro itinerante sia effettivamente produttivo, è necessario che ogni nomade digitale abbia a disposizione strumenti all’avanguardia e una connessione internet stabile.
Open Fiber, in tal senso, si presenta come fattore abilitante e differenziante per questo nuovo modo di lavorare e vivere. La Mission aziendale è realizzare la più grande rete in fibra ottica in Italia per abbattere il divario digitale, in modo che tutti i cittadini possano usufruire delle stesse opportunità lavorative e formative. Non solo: la fibra ottica di Open Fiber ha una velocità di trasmissione che tocca i 10Gbps, una potenza in grado di supportare servizi digitali per il lavoro e per la persona, come il Cloud o la telemedicina.
L’idea di diventare un nomade digitale ti incuriosisce? Scopri se il tuo civico é coperto dalla fibra ottica di Open Fiber attraverso il Verifica Copertura.