Le sfide per accelerare la transizione digitale: la dismissione della reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete. in rame in favore della fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”. e le altre possibili iniziative del white paper “How to master Europe’s digital infrastructure needs?”
La Commissione Europea, in vista del nuovo ciclo istituzionale, ha fornito una panoramica delle opportunità, delle sfide e delle possibili strategie per il settore delle telecomunicazioni al fine di facilitare la costruzione di infrastrutture digitali tecnologicamente avanzate, sostenibili e sicure. Lo scopo è raggiungere gli obiettivi del Digital Decade nel rispetto delle scadenze prefissate.
- L’Europa verso la transizione digitale
- Le soluzioni delineate nel white paper della Commissione
- Sostenibilità: lo switch off delle reti in rame
- Settore telco: un ruolo centrale nel processo di transizione digitale
L’Europa verso la transizione digitale
Il white paper parte dalla constatazione che l’attuale quadro economico e regolamentare non permetterebbe il raggiungimento degli obiettivi europei di connettività entro il 2030. In particolare, la Commissione Europea stima che nei prossimi anni il settore avrà bisogno di circa 200 miliardi di investimento per raccogliere le sfide tecnologiche del futuro, come la virtualizzazione dei network, lo sviluppo dell’IoTIoT "L’Internet delle Cose" è l’idea di connettere in rete qualsiasi dispositivo abbia un tasto di accensione. Paradossalmente qualsiasi cosa, cellulari, macchine per il caffè, lavatrici, frigoriferi, aspirapolveri, cuffie, lampade, dispositivi indossabili. Ciò si applica anche ai componenti interni della macchine, come i sensori di un'automobile. Questa immensa rete di oggetti connessi potrebbe migliorare molti aspetti della nostra vita: immaginiamo un frigorifero che leggendo i codici a barre dei prodotti che conserva, possa indicarci cosa sta per scadere, cosa è finito e suggerire quindi la lista della spesa. La macchina del caffè che si accende al momento giusto sapendo l’orario della sveglia impostata sullo smartphone, l’automobile che suggerisce la strada da percorrere in base alle informazioni sul traffico inviate delle altre auto. e l’utilizzo delle reti per lo sviluppo di tecnologie sostenibili (come le smart grids).
Per far fronte alle criticità sopra menzionate, la Commissione Europea delinea nel white paper alcune possibili soluzioni al fine di stimolare la discussione con le altre Istituzioni Europee e stakeholder del settore.
Le soluzioni delineate nel white paper della Commissione
Una delle priorità è quella di stimolare gli investimenti, attualmente in rallentamento, e trovare metodi di partenariato pubblico-privato più efficienti.
Particolarmente rilevante, come da sempre sostenuto da Open Fiber, è il riconoscimento dell’esigenza di attuare politiche che stimolino l’adozione delle reti ad altissima velocità (c.d. take-up), per attrarre gli investimenti privati. Come riporta la Commissione Europea, a fronte di una copertura che sta crescendo, il livello di take-up delle reti ad altissima velocità è ancora troppo basso.
Sostenibilità: lo switch off delle reti in rame
Proseguendo sulla via tracciata dalla GigabitGigabit Il Gigabit è l’unità di misura che rappresenta un miliardo di bit e viene abbreviata con la sigla Gbit o Gb. Questa unità di misura è spesso utilizzata, assieme al megabit ed al kilobit, in rapporto al tempo (in secondi) per il calcolo della velocità di trasmissione di segnali digitali, usata soprattutto per calcolare la velocità di un dato in download. Al giorno d’oggi, il Gbit/s è una unità di misura molto usata per indicare la velocità di trasmissione dati nelle reti informatiche. Recommendation, la Commissione Europea riconosce, come intervento chiave di policy per favorire il take-up, l’esigenza di stabilire una data per completare lo switch off delle reti in rame a favore delle reti in fibra ottica. In particolare, la Commissione Europea propone di indicare come data per il completamento dello switch off il 2030.
Altrettanto importante è l’attenzione posta dal white paper sulla sostenibilità e le opportunità legate all’accesso alla finanza sostenibile. Infatti, l’attuale esclusione del settore telco dal Regolamento UE 852/2020 (c.d. Tassonomia) rappresenta un ostacolo all’attrazione di investimenti e alla liberazione delle potenzialità di questo settore. Per raggiungere gli obiettivi climatici è necessaria una riduzione delle emissioni e un’efficiente gestione del trasporto dell’energia.
Settore telco: un ruolo centrale nel processo di transizione digitale
Il white paper, infine, affronta altre tematiche rilevanti come il problema dell’armonizzazione dello spettro radio, il consolidamento del mercato, l’esigenza di creare ecosistemi digitali che sostengano l’innovazione attraverso progetti finanziati dai programmi europei. L’obiettivo è di garantire l’accesso a reti ultraveloci anche a soggetti a basso reddito e la necessità di creare infrastrutture sicure a fronte delle attuali tensioni geopolitiche.
Il documento, per il quale è stata lanciata una consultazione pubblica sino al 30 giugno 2024, rappresenta un segnale positivo della rinnovata attenzione per un settore strategico come quello delle telecomunicazioni in virtù del ruolo fondamentale che quest’ultimo riveste per favorire la transizione digitale.
Open Fiber non può che apprezzare tale iniziativa e continuerà il suo impegno per contribuire alla transizione digitale attraverso la costruzione di una rete in fibra ottica nel Paese, nonché mettendo a disposizione delle Istituzioni Europee il proprio know how per favorire le discussioni in vista della definizione di possibili interventi di policy.