digital divide
Tecnologia e innovazione
5 Ottobre 2022

Qual è l’impatto dell’esclusione digitale sulla popolazione e in che modo la situazione si sta evolvendo? Un’analisi sul digital divideDigital Divide Termine per descrivere il divario tra coloro che possono utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e coloro che, per motivi tecnici, economici o sociali non sono in grado di utilizzarle. Leggi la news “Digital divide e disparità sociale: il ruolo di Open Fiber” per saperne di più. oggi. 

Nell’era della digitalizzazione, l’inclusione passa anche attraverso la reteRete Nel linguaggio informatico il termine rete definisce un insieme di dispositivi hardware e software che, collegati tra loro, permettono lo scambio e la condivisione di risorse, dati o informazioni. In una rete di computer i dispositivi che generano, instradano e terminano i dati sono chiamati nodi della rete.. Lavoro, formazione e rapporti sociali si svolgono in duplice forma: le azioni e le interazioni nel mondo fisico sono sempre più affiancate da quelle nel cyberspazio. 

Non c’è da stupirsi, allora, se l’impossibilità di connettersi a internetInternet La parola nasce dalla fusione dei termini inglesi International e Net, ossia rete internazionale. Con questo termine si indica la rete informatica mondiale alla quale gli utenti di tutto il mondo possono accedere mediante un calcolatore (o computer) per trasmettere e condividere dati e informazioni. corrisponde, di fatto, all’esclusione da opportunità lavorative e sociali.

È una realtà così evidente che il Consiglio sui Diritti Umani delle Nazioni Unite ha definito internet come “uno dei diritti fondamentali dell’uomo nell’era moderna”, sottolineando la necessità di ridurre il digital divide che ancora oggi penalizza molte fasce di popolazione. 

Ma cos’è esattamente il digital divide? In che modo ci riguarda da vicino e come possiamo superarlo? Scopriamolo. 

Cos’è il digital divide

Digital divide – o divario digitale – è un’espressione utilizzata per descrivere le disuguaglianze tra chi può facilmente accedere ai servizi di connettività e chi non può usufruirne. Dietro una definizione all’apparenza semplice, però, esistono molteplici realtà e problematiche da tenere in considerazione.

Quali sono le cause del digital divide

Le cause del digital divide possono essere diverse: carenza di infrastrutture per l’accesso alla rete, indisponibilità dei device necessari per la connessione, o scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie. 

L’assenza di connettività, in particolare, è tra gli elementi che hanno concorso al fenomeno dello spopolamento che ha interessato negli ultimi decenni numerosi piccoli Borghi, le cosiddette “Aree BiancheAree Bianche Si definiscono Aree Bianche le zone in cui gli Operatori privati non hanno ritenuto conveniente investire e quindi prive di infrastrutture a banda larga ed ultralarga”, ossia le zone più marginali e poco popolose. 

Il digital divide, in questi casi, agisce da vero e proprio fattore esclusivo sulla popolazione, con conseguenti danni socio-economici per i piccoli Comuni dove i servizi di connettività sono più carenti. 

Il digital divide come causa di esclusione sociale: esempi pratici

Un’azienda localizzata in un’area dove sia presente un’infrastruttura di rete in fibra otticaFibra ottica È un cavo realizzato con una fibra di vetro attraverso il quale viene trasmesso un segnale luminoso anche su grandi distanze per l’accesso di reti a banda larga. Rispetto ai cavi in rame, la fibra ottica è in grado di trasmettere segnali molto più velocemente, fino a 40 Gigabit al secondo. È, pertanto, ideale per grandi quantità di dati da trasferire rapidamente; è inoltre insensibile alle interferenze esterne (interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc.). Mentre la velocità, la qualità e la sicurezza della trasmissione dei dati sono indubbiamente i vantaggi della fibra ottica, il costo elevato della loro installazione costituisce uno svantaggio limitante per chi realizza la rete. Leggi la news per saperne di più: “Fibra ottica, cos’è e come funziona”. potrà facilmente usufruire di tutte le possibilità offerte dalla community digitale. 

Parliamo degli scenari più comuni: dalle riunioni online con fornitori e dipendenti all’utilizzo di archivi condivisi e spazi cloud per i documenti, ma anche pratiche che stanno diventando sempre più diffuse negli ultimi anni, come la formazione online o l’abilitazione allo smart working

Lo stesso esempio può essere applicato alla scuola: la disponibilità di connessioni ultraveloci mette gli Istituti e gli studenti in condizione di poter trasporre online le lezioni in maniera fluida ed efficace. Lo abbiamo sperimentato in particolare durante l’era del Covid 19, quando la DAD è diventata una necessità ed è cresciuta la consapevolezza dell’importanza di una connettività ultraveloce ed affidabile. 

Abbattere il digital divide: interventi necessari

Per ridurre il digital divide è necessario agire su più fronti. Da un punto di vista culturale, bisogna educare le persone a un utilizzo corretto e consapevole dei device che permettono l’accesso alla rete, mentre da un punto di vista economico occorre veicolare iniziative che supportino l’accesso alla connettività a banda ultra larga per i redditi più bassi. In tal senso il Governo si sta muovendo con piani dedicati e voucher per sostenere la transizione digitale tra tutte le fasce di popolazione.

Sono poi fondamentali interventi estensivi da un punto di vista infrastrutturale per l’adeguamento della rete internet all’evoluzione della tecnologia e quindi al passaggio dal rame alla fibra ottica, che a oggi è l’unico mezzo di trasmissione in grado di raggiungere la velocità di 1 GigabitGigabit Il Gigabit è l’unità di misura che rappresenta un miliardo di bit e viene abbreviata con la sigla Gbit o Gb. Questa unità di misura è spesso utilizzata, assieme al megabit ed al kilobit, in rapporto al tempo (in secondi) per il calcolo della velocità di trasmissione di segnali digitali, usata soprattutto per calcolare la velocità di un dato in download. Al giorno d’oggi, il Gbit/s è una unità di misura molto usata per indicare la velocità di trasmissione dati nelle reti informatiche. al secondo. L’impresa, nelle zone meno popolose, richiede sia un intervento pratico – cablaggio e connessione delle abitazioni – che un sostegno economico per la realizzazione della rete. Per questo motivo il Governo ha varato il cosiddetto Piano BULBUL Si parla di banda ultra larga (in lingua inglese ultra broadband) quando la velocità di connessione effettiva in download è di almeno 30 Mb/s. Quando la velocità di connessione raggiunge o supera il Gb/s si parla genericamente di reti ultraveloci (in lingua inglese ultrafast networks). Per consentire queste velocità si devono utilizzare fibre ottiche al posto dei tradizionali cavi in rame, ragione per cui tali reti prendono il nome di reti di accesso ottiche (NGAN) o più semplicemente reti ottiche (NGN). nell’ambito della  Strategia Italiana per la banda ultra larga, per favorire la realizzazione di un’infrastruttura diffusa su tutto il territorio nazionale. 

Il ruolo di Open Fiber nella riduzione del digital divide in Italia

Open Fiber è in prima linea in questo processo: nelle città grandi e medie, le cosiddette aree nereAree Nere Si definiscono Aree Nere quelle a competizione di mercato in cui operano, o opereranno nel prossimo futuro, almeno due diversi fornitori di servizi di rete a banda ultra larga e la fornitura avviene in condizioni di concorrenza., sta realizzando con investimento diretto una rete FTTHFTTH "Fiber to the Home" è la tecnologia che collega i POP, siti nelle centrali, alle unità immobiliari degli utenti finali con la fibra ottica.. Nelle aree bianche, le zone rurali e meno popolose oggetto del piano BUL, l’Azienda si è aggiudicata i Bandi Infratel per la costruzione e manutenzione di un’infrastruttura a banda ultra larga che resta di proprietà pubblica. 

A oggi Open Fiber ha coperto oltre 14.6 milioni di unità immobiliari e la commercializzazione dei servizi di connettività è aperta in 220 città di grandi e medie dimensioni e in oltre 4.100 piccoli Comuni.

Open Fiber ha inoltre connesso decine di migliaia di istituti scolastici e sedi della Pubblica Amministrazione, per garantire maggiore accesso ai servizi digitali per cittadini e studenti. Infine, l’azienda ha messo in atto diverse iniziative solidali per dotare di dispositivi intelligenti alcune realtà particolarmente penalizzate dal digital divide

Piccoli ma decisivi passi verso la considerevole riduzione del divario digitale che colpisce ancora la nostra popolazione.

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