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La rete FTTH svela la storia: Gela, museo a cielo aperto

La rete FTTH svela la storia: Gela, museo a cielo aperto

Nel 2019, durante i lavori di posa della fibra ottica a Gela, sono emersi straordinari reperti archeologici che, dopo cinque anni, sono finalmente patrimonio culturale della città.  

Il cablaggio della fibra ottica può riservare sorprese inaspettate. In un Paese dalla storia millenaria come il nostro, scavare sotto la superficie porta spesso alla scoperta di veri e propri tesori: manufatti o costruzioni antiche che svelano dettagli sul nostro passato di cui ignoravamo l’esistenza. 

Per questo motivo, quando accade, ci impegniamo per valorizzarli, proprio come per il caso della città di Gela, dove a seguito della scoperta, Open Fiber ha cambiato il progetto originale. 

Open Fiber e la necropoli di Gela: un museo gratuito nel cuore della città

Nell’autunno del 2019, durante i lavori di cablaggio a Gela, è emersa una necropoli unica nel suo genere: un antico cimitero di bambini risalente al VI secolo a.C., con diverse sepolture, un altare e numerosi elementi del corredo funerario.
Una scoperta che ci ha messo di fronte a una scelta: l’opera di posa della fibra ottica doveva continuare ma non potevamo ignorare quello che avevamo appena rinvenuto. Ed è per questo che abbiamo deciso di raccontare la storia affiorata, cambiando il progetto iniziale e realizzando un museo a cielo aperto, nel cuore della città siciliana.

E quel che è successo a Gela, è forse l’esempio perfetto delle procedure che Open Fiber mette in atto quando, durante i lavori di scavo, vengono rinvenuti delle testimonianze del passato

Cosa facciamo quando i cantieri Open Fiber portano alla luce importanti reperti

La digitalizzazione è sì un viaggio verso il futuro ma non esclude un ritorno al passato. Per questo Open Fiber si impegna non solo nello sviluppo del territorio ma anche nella sua valorizzazione, che non può prescindere dalla tutela del patrimonio storico e culturale.

Il primo passo è mettersi in contatto con esperti del settore che possano analizzare e valutare il sito appena venuto alla luce. A Gela, infatti, insieme alla Soprintendenza di Caltanissetta, a una squadra di archeologi locali, alla Regione Sicilia e al Comune abbiamo valutato i metodi più efficaci per preservare le sepolture e realizzare strutture che fossero accessibili ai cittadini. 

Nel frattempo, per assicurarci che i lavori proseguissero senza interruzioni, i nostri ingegneri hanno prontamente rielaborato i piani di scavo originari. Abbiamo così strutturato un percorso che permettesse di portare la fibra ottica in città senza intaccare il patrimonio appena scoperto.

Un processo che abbiamo realizzato nonostante le difficoltà, tra cui due sversamenti di liquami, che oggi restituisce un risultato straordinario: una città connessa in FTTH, in cui perdersi nel passato ogni volta che si passeggia nel centro.

Dopo 5 anni la necropoli di Gela apre al pubblico

Il progetto rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra enti pubblici e privati per la valorizzazione culturale del territorio. Open Fiber, la Soprintendenza di Caltanissetta, il Comune e la Regione hanno lavorato fianco a fianco per portare alla luce questo museo a cielo aperto, con particolare impegno da parte dell’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato.

Ma non solo: anche i residenti hanno contribuito all’inaugurazione, curando addobbi e dettagli con grande cura. Un gesto che testimonia la forza di una comunità coesa e l’amore per il proprio territorio!

L’area, oggi pedonalizzata e messa in sicurezza, è visitabile grazie a una grande lastra di vetro calpestabile che permette di osservare dall’alto le antiche sepolture ritrovate.

Al taglio del nastro, per celebrare questo traguardo, erano presenti l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato, la Soprintendente Daniela Vullo, il Sindaco Terenziano Di Stefano, l’assessore comunale Romina Morselli e i rappresentanti di Open Fiber tra cui Clara Distefano, Regional Manager Open Fiber che ha parlato ai microfoni di Tele Gela.

Reperti archeologici e fibra ottica: storie di grandi scoperte

Quello di Gela non è stato né il primo né sarà l’unico caso di un’incursione nei resti di un tempo dimenticato


Nel territorio di Garaguso, in provincia di Matera è venuta alla luce una tomba risalente al VII o VI secolo a.C., con un sorprendente corredo funebre composto da numerosi vasi e una spada completa di fibula. 

Teramo, in Abruzzo, ci ha invece riportati indietro di interi millenni, prima con un pavimento di epoca imperiale romana, poi con il ritrovamento di uno scheletro risalente addirittura al Neolitico

A Palermo è emerso un canale sotterraneo che, nel Medioevo, veniva utilizzato per portare acqua verso il centro urbano.

Valorizzare il passato senza interrompere l’avanzamento della digitalizzazione

In tutti questi casi essere dinamici e aperti al cambiamento – valori nei quali Open Fiber crede profondamente – si è rivelato fondamentale. 

Poiché l’Azienda è, per sua stessa Mission, orientata alla sostenibilità e al rispetto del patrimonio culturale e ambientale, adattare i progetti di cablaggio, modificandone i tracciati è sempre stata la scelta più ovvia. 

In Open Fiber siamo abituati a riqualificare infrastrutture esistenti, di conseguenza, adeguarsi quando le condizioni cambiano in corso d’opera è un’eventualità alla quale siamo sempre preparati.